Brutale omicidio casalingo, anziano pestato a sangue: arriva la condanna del giudice

Ha trovato finalmente un epilogo la drammatica vicenda che ha coinvolto un pensionato del meridione soltanto pochi giorni fa.

Carabinieri
Carabinieri (Instagram)

Un’azione di elevata efferatezza che non ci si poteva aspettare e che invece ha sconvolto la popolazione che vive nei dintorni del luogo di questo incredibile dramma e tutti coloro che hanno appresa la notizia.

Si tratta di una situazione che già è stata quasi completamente chiarita, dato che i responsabili non ci hanno messo molto a farsi catturare e anche a vuotare il sacco. Insomma, sembra che al momento la dinamica sia stata compresa da chi di dovere e che facilmente verranno eseguite le procedure idonee.

Una storia che però, oltre a destare ansia e angoscia, rattrista persino, poiché il gesto violento è stato effettuato nei confronti di qualcuno che probabilmente non aveva nemmeno i mezzi e la forza per difendersi in maniera adeguata dall’assalto dai malintenzionati.

Sono, infatti, due gli assassini che sono stati abbastanza celermente fermati e arrestati e che al momento si trovano in manette con l’accusa di omicidio doloso e tentativo di rapina. La vittima che ha pagato il prezzo più caro, quindi, è stato un uomo che sfiorava gli ottant’anni e che viveva a Ghilarza.

In particolare, quest’ultimo è un piccolo comune in provincia di Oristano che non raggiunge nemmeno i cinquemila abitanti. L’anziano, in questo periodo, era in pensione dopo aver per lungo tempo prestato servizio come allevatore. La data del fattaccio, invece, risale verso la fine dello scorso Febbraio.

Gli arresti a seguito delle accuse

Ora, i carabinieri possono dirsi piuttosto sicuri di avere individuato i colpevoli che si sono intrufolati nell’abitazione di Tonino Porcu, questo il nome della persona brutalmente freddata, e che, forse prima o dopo della rapina, hanno deciso anche di ammazzarlo.

Ghilarza
Scorcio di Ghilarza, Oristano (Instagram)

Per ora, comunque, i nomi dei delinquenti corrisponderebbero ai fratelli Rubens e Bryan Carta, entrambi di circa trent’anni. Il maggiore, quindi, secondo quanto è stato recentemente riportato, pare che abbia parlato lui stesso di ciò che hanno fatto.

È stato il nipote, in seguito, a rinvenire per la prima volta il corpo senza vita di Tonino che presentava sul viso e su altre parti del corpo evidenti segni di un aggressivo pestaggio.

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I carabinieri di Oristano, perciò, anche a seguito delle indagini eseguite dal procuratore Marco De Crescenzo, hanno optato per il fermo, proprio proprio nelle ultime ore.

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