Alluvioni e frane, milioni gli italiani a rischio: la mappa delle zone più pericolose

Alluvioni e frane: cosa rivela il rapporto 2021 dell’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, sul dissesto idrogeologico in Italia.

Alluvioni frane rischio mappa zone più pericolose
Alluvione (Foto Pixabay.com)

Secondo quanto riferito da un rapporto dell’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, in Italia è in sensibile aumento il dissesto idrogeologico. Stando a questi dati, il rischio dissesto ha fatto segnare una crescita durante il 2021 coinvolgendo il 94% dei comuni italiani. Starebbe avanzando nel 20% dei litorali e arretrando nel 17,9%.

Grazie al rapporto 2021 riguardo il dissesto idrogeologico nel nostro Paese da parte dell’Ispra è possibile comprendere la pericolosità delle frane, delle alluvioni e dell’erosione costiera in tutta l’Italia tramite i dati e le mappe che si possono consultare in maniera gratuita sulla piattaforma IdroGEO.

Stando ai dati da parte dell’Ispra, nel nostro Paese ancora non si fa a sufficienza contro il dissesto idrogeologico. Infatti la superficie italiana potenzialmente soggetta ad alluvioni e frane è cresciuta durante il 2021.

Sono in aumento le persone che abitano in aree a rischio. Difatti, osservando i dati del 2021, si vede che sono più di 540mila le famiglie e un milione e 400mila gli abitanti che risiedono in aree ritenute a rischio frane.

Alluvioni e frane, i dati dell’Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia

Il 13% di queste persone sono giovani di età superiore a 15 anni. Il 64% sono adulti di età compresa fra i 15 e i 64 anni. Il 23% sono anziani. Sono quasi tre milioni le famiglie e sette milioni le persone che risiedono in aree del nostro Paese soggette a rischio alluvione.

Alluvioni frane rischio mappa zone più pericolose
Alluvione (Foto Pixabay.com)

Le regioni con i valori più elevati di persone in zone a rischio frane e alluvioni sono l’Emilia-Romagna (quasi tre milioni gli abitanti a rischio), la Toscana (più di un milione), la Campania (più di 580mila), il Veneto (quasi 575mila), la Lombardia (più di 475mila) e la Liguria (più di 366mila).

Ciò sarebbe causato dalla morfologia del territorio, ma anche dai cambiamenti climatici e dal consumo del suolo.

Stefano Laporta, presidente dell’Ispra, alla presentazione del rapporto ha dichiarato.

I dati e le mappe del rapporto vogliono rappresentare sempre di più un elemento fondamentale a supporto delle decisioni politiche di contrasto al dissesto idrogeologico, comprese quelle previste dal piano nazionale di ripresa e resilienza.

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Quindi ha aggiunto.

Nel Pnrr sono previsti interventi specifici nella prevenzione del dissesto idrogeologico che testimoniano quanto sia importante questa tematica per poter poi realizzare gli altri interventi previsti nel piano.

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