La guerra in Ucraina non elimina la pandemia: l’allarme dei virologi che spaventa

La guerra in Ucraina non ha eliminato la pandemia: vediamo i rischi dovuti al Covid durante il conflitto, tutti i dettagli.

Guerra Ucraina pandemia allarme virologi
Mascherina (Foto Pixabay.com)

Da alcuni giorni le principali notizie sui media riguardano la guerra in Ucraina. Gran parte dei programmi televisivi si stanno concentrando su questa grave situazione, lasciando così minore spazio alle news concernenti il Covid.

Questo però non sta a significare affatto che la pandemia sia finita e che non sia più rischioso il virus, a maggior ragione in tempi di guerra.

Lo ha sottolineato anche Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, che nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella giornata di ieri ha spiegato.

L’Ucraina aveva registrato una recente ondata di casi di Covid-19. I bassi tassi di test osservati dall’inizio del conflitto indicano che è probabile ci sia una significativa trasmissione del virus non rilevata.

Questi numeri, considerato anche il fatto che in Ucraina è presente un basso tasso di vaccinazione e che in molti sono in questo momento rifugiati in luoghi chiusi oppure si trovano a dover fuggire in direzione di altri Paesi, potrebbero avere come conseguenza che “un gran numero di persone sviluppi la malattia grave“.

Inoltre in questo momento in Ucraina ci si sta occupando del soccorso e delle cure di persone che sono rimaste ferite nel corso della guerra.

Guerra in Ucraina e Covid: le parole di Lopalco e Galli

Come riferito da Sky TG24, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco ha affermato.

Sul piano tecnico ed epidemiologico qualunque instabilità politica, a maggior ragione una guerra, è nemica di qualsiasi piano di prevenzione.

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Mascherina (Foto Pixabay.com)

Per questa ragione l’Ucraina, in questo momento assaltata dalla Russia, potrebbe correre il rischio di una nuova ondata di casi da Covid.

Lopalco ha ricordato quanto avvenuto in passato.

La poliomielite è stata debellata in tutto il mondo, ma resta endemica in quelle regioni tra Afghanistan e Pakistan in cui non è possibile portare avanti un piano di vaccinazione a causa di crisi e conflitti.

Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, ha dichiarato.

La guerra è sempre un disastro. In pandemia è ancora più drammatica. In Ucraina c’è poco più il 30% di vaccinati. E ora intere città sono nei rifugi sotto terra, nelle condizioni più difficili. Abbiamo imparato tutti a capire cosa può significare.

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Galli ha evidenziato anche il rischio che si corre a seguito dei bombardamenti.

C’è il rischio anche che gli acquedotti possano essere danneggiati, con i pericoli di inquinamento idrico. Storicamente la guerra si accompagna sempre alle malattie.

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