Guerra Ucraina, giornalisti Rai fermati a Dnipro: “Kalashnikov puntati alla testa”

Alcuni giornalisti Rai impegnati sul fronte sono stati fermati dagli agenti delle Forze speciali ucraine durante una diretta, il racconto è drammatico.

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Esplosione (Youtube)

Continua la guerra tra Russia e Ucraina con attacchi e bombardamenti su vari fronti. I media non perdono occasione di aggiornare le popolazioni su cosa sta succedendo, ma anche per gli inviati ci sono difficoltà.

Questa mattina, durante la diretta a “Unomattina” con il fronte, il pubblico si è trovato a seguire un episodio inaspettato che ha lasciato tutti senza parole. Alcuni giornalisti Rai hanno subito un’irruzione in stanza da parte di alcuni agenti delle Forze speciali ucraine armati di kalashnikov.

Guerra Russia Ucraina, il drammatico racconto dei giornalisti Rai

I protagonisti del racconto sono Stefania Battistini, Simone Traini e Mauro Folio. A rivelare quanto accaduto è stata l’inviata che ha riferito tutti i dettagli a Rainews.

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Soldati (Instagram)

La giornalista ha spiegato che, mentre il trio era intento a lavorare all’interno di una camera di un hotel a Zaporizhzhia, 4 agenti delle forze speciali hanno spalancato la porta urlando coi fucili spianati. I due operatori di ripresa Simone Traini e Mauro Folio sono finiti a terra con il ginocchio premuto sulla loro schiena e il kalashnikov puntato a 2 cm dalla loro testa.

Stefania Battistini ha poi raccontato che

Erano evidentemente molto nervosi, quindi poteva accadere qualunque cosa. Dopo circa un quarto d’ora è arrivato il capo della Polizia e siamo riusciti a spiegare chi eravamo e cosa stavamo facendo. 

Gli inviati hanno cercato di dare una spiegazione a quanto accaduto affermando che

Quello che è successo stamattina racconta il livello di tensione che sta vivendo il popolo ucraino, per cui qualsiasi attività considerata fuori dall’ordinario viene considerata un’attività nemica, una possibile minaccia. Quindi qualunque giornalista straniero, soprattutto chi si ferma diversi giorni, è considerato un possibile pericolo, un possibile sabotatore, una possibile spia. 

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Gli agenti, dopo aver capito la situazione, si sono scusati con gli inviati. La paura per i giornalisti è stata tanta ed è per questo che non bisogna mai abbassare la guardia.

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