Spuntano novità sul caso che riguarda Novak Djokovic in Australia: cosa rischia ora campione serbo numero 1 al mondo di tennis.
Emergono sempre nuovi aggiornamenti e dettagli sulla vicenda che riguarda Novak Djokovic. Stando a quanto riportato dal Mirror, il campione serbo rischia fino a 5 anni di carcere. Il tennista, in una dichiarazione giurata, avrebbe affermato di essere risultato positivo al Covid lo scorso 16 dicembre.
Tuttavia in un momento successivo il numero 1 del mondo di tennis avrebbe dichiarato pubblicamente di essere venuto a conoscenza della propria positività il giorno seguente, nel momento in cui ha condiviso su Instagram alcune immagini che lo ritraevano a degli eventi. Se dovesse risultare che il fuoriclasse ha fornito una dichiarazione giurata falsa o fuorviante, quest’ultimo rischierebbe fino a 5 anni di reclusione.
A tutto cui si aggiungono le parole di oggi da parte dello stesso Nole. che ha ammesso di aver rilasciato un’intervista ai microfoni de L’Equipe quando già era a conoscenza della propria positività al Covid. Lo stesso ha anche affermato che il proprio agente ha segnato la casella errata all’interno dei documenti del viaggio che ha preceduto il suo sbarco in Australia.
Djokovic, indagine dell’Australian Border Force su una dichiarazione del tennista
Come affermato di recente ai microfoni della BBC il primo ministro Ana Brnabic, il campione serbo, confessando di essere stato fuori pur essendo a conoscenza della propria positività, ha violato le misure anti Covid. Chi viola le norme a tutela della salute nel corso della pandemia rischia sino a 3 anni di carcere.
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Inoltre sarebbe in corso un’indagine da parte dell’Australian Border Force che intende fare luce su un’altra dichiarazione di Nole. Quest’ultimo avrebbe affermato di non aver compiuto viaggi nelle 2 settimane precedenti al suo arrivo in Australia.
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Tuttavia emergerebbe un’incongruenza in quanto sembra che il tennista abbia effettuato un viaggio in Spagna, visto che sarebbe partito dal Paese iberico il 4 gennaio per raggiungere Melbourne.