Crocifisso a scuola, arriva la sentenza della Cassazione che fa discutere

Esporre il crocifisso nelle aule della scuola non è una condotta discriminatoria. Lo stabilisce la Corte Suprema con l’ultima sentenza.

insegnante a scuola (Pixabay)

Il crocifisso nelle scuole non discrimina nessuno. La Corte di Cassazione si è espressa in questo modo sul caso di un docente sospeso per 30 giorni da un istituto professionale per aver deciso autonomamente di far lezione togliendo il simbolo religioso dalla parete.

Il fatto è accaduto 12 anni fa, da allora contro il provvedimento ingiusto, l’insegnante ha iniziato una battaglia giudiziaria. Per la Corte infatti al crocifisso «si legano, in un Paese come l’Italia, l’esperienza vissuta di una comunità e la tradizione culturale di un popolo».

La questione non è solamente religiosa

Per questo motivo, a maggior ragione, la sua affissione non costituisce un atto di discriminazione del docente dissenziente per causa di religione.

Alunni scuola inglese
Alunni in una scuola (Getty Images)

“L’affissione del crocifisso, al quale si legano, in un Paese come l’Italia, l’esperienza vissuta di una comunità e la tradizione culturale di un popolo, non costituisce un atto di discriminazione del docente dissenziente per causa di religione”, spiega la Cassazione.

La Corte di Cassazione ha spiegato che la disposizione del regolamento degli anni venti del secolo scorso, che tuttora disciplina la materia, mancando una legge del Parlamento, è suscettibile di essere interpretata in senso conforme alla Costituzione.

In classe si può esporre il crocifisso quando la comunità scolastica valuti e decida di esporlo. Eventualmente accompagnandolo con simboli di altre religioni presenti tra gli studenti dell’aula.

Il docente che dissente non ha potere assoluto di veto sull’esposizione del crocifisso, ma la scuola deve riuscire a trovare una soluzione che tenga conto del suo punto di vista e rispetti la libertà negativa di religione.

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In questo caso le Sezioni Unite hanno rilevato che la circolare del dirigente scolastico, consistente nell’ordine di affissione del simbolo della religione cristiana non si trova in conformità con il metodo di una comunità scolastica che cerca una soluzione condivisa che tenga conto di tutte le sensibilità.

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