Enrica Bonaccorti non si da pace: “Troppo a lungo siamo rimasti a occhi chiusi”

In questi giorni caldi, Enrica Bonaccorti ricorda il passato e non smette di tormentarsi.

Enrica Bonaccorti (screenshot instagram)

Sembra ieri, ed invece sono passati oltre vent’anni. Ma la storia, spesso, dopo aver fatto giri che ai nostri occhi appaiono lunghissimi torna esattamente al punto di partenza.

Questa almeno deve essere la sensazione di Enrica Bonaccorti nel leggere le notizie odierne, e comprendiamo che il suo sgomento deve essere davvero tanto se arriva a tormentarsi in questo modo.

D’altronde per chi ha avuto il merito di evidenziare un problema con un anticipo così grande deve essere molto difficile vederlo avverarsi nonostante si potesse legittimamente sperare di averlo risolto.

Enrica sconsolata: “Ero irriconoscibile…”

Andiamo con ordine. I fatti di Kabul stanno animando le cronache internazionali ed anche ovviamente quelle italiane. Una tragedia umanitaria prima ancora che militare e civile, di cui le prime vittimi saranno le donne, specie quelle “colpevoli” di aver creduto all’Occidente.

Con i talebani ormai padroni del campo ci sarà spazio per vendette ed epurazioni, e tutti sappiamo quanto gli estremisti islamici sappiano essere violenti e selvaggi in maniera quasi sadica.

Enrica Bonaccorti con burqa (screenshot instagram)

In questo fosco quadro, Enrica Bonaccorti ha ricordato un episodio avvenuto l’8 marzo 1998, quindi oltre 23 anni fa. La giornalista si travestì, indossando un burqa in occasione della Festa della Donna nel cuore di Roma, di fronte alla galleria Alberto Sordi.

In un lungo post su Instagram, corredato di alcune sue foto di quella giornata, Enrica ha ricordato come all’epoca il burqa ed in generale le vessazioni sulle donne da parte dei talebano fossero argomenti lontani e quasi sconosciuti. Ma allo stesso tempo ha evidenziato come il desiderio che percepiva nei tanti che la notavano non fosse la curiosità di capire.

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Al contrario, i mariti strattonavano via le mogli ed in generale si percepiva una gran voglia da parte di tutti di non sapere, di fare finta che non esistesse nulla.

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“Come quando i bambini chiudono gli occhi per far sparire la realtà”, sintetizza oggi  la Bonaccorti, concludendo sconsolata

Troppo a lungo siamo rimasti ad occhi chiusi

 

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