Dichiarazione amara per la famosa e apprezzata attrice comica e spalla di Fabio Fazio. Luciana Littizzetto confessa l’impensabile e lascia basiti i tanti fan.
La colonna portante di Che Tempo che Fa si è concessa ai microfoni di Silvia Toffanin a Verissimo, e con la conduttrice ha ripercorso il suo pubblico e privato. Luciana Littizzetto, da sempre molto riservata, ha stupito tutti, confessando un particolare commovente.
Torinese, classe 1964, ha fatto per tanti anni l’insegnante di musica presso una scuola media statale, prima di sfondare nella recitazione. Sono stati proprio i suoi ricordi di quel periodo ad averle ispirato alcuni dei personaggi con i quali è diventata nota inizialmente, come “Sabrina”, la ragazzina un po’ “coatta”.
Il vero successo arriva verso la seconda metà degli anni Novanta, quando inizia a lavorare in Mediaset per alcune delle trasmissioni più note d’allora: Facciamo Cabaret, Ciro e soprattutto Mai dire Gol. Con la Gialappa’s la collaborazione è subito proficua e fortunata. Sono sempre di questi anni i primi libri che scrive l’attrice, tutti diventati in breve tempo best-seller.
Dal 2005 è presenza fissa della trasmissione di Rai 3, che la vede protagonista dell’usuale monologo finale. Di questo e tanto altro ha parlato con la Toffanin, che è apparsa coinvolta come non mai dalla storia personale dell’artista.
Luciana Littizzetto: quel retroscena sui figli
L’attrice è infatti madre affidataria dal 2007 di due ragazzi oggi ormai grandi, Jordan e Vanessa. Quando arrivano nella sua vita i bambini hanno 9 e 11 anni e hanno una situazione non semplice.
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Luciana ha rivelato come è arrivata a questa decisione: “Tutto è iniziato grazie a un incontro con Maria De Filippi io ero preoccupata di fare una scelta del genere, lei mi disse: ma cosa te ne frega farai la mamma come sai farla tu”.
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Poi ha confessato un particolare che ancora adesso le fa un po’ male: “All’inizio ne soffrivo di più, oggi li capisco. Mi chiamano mamma quando sono con i loro amici e al di fuori della famiglia, ma quando si rivolgono a me mi chiamano Lù. Per loro, io sono Lù”.