Indagini morte Pantani, la rivelazione clamorosa: “Chi c’era con lui…”

Tonina Belletti, madre di Marco Pantani, ha parlato con i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Rimini.

Indagini morte Pantani rivelazione clamorosa
Marco Pantani (Mandatory Credit: Pascal Rondeau /Allsport) (Getty Images)

Si torna a parlare della morte di Marco Pantani, ciclista trovato morto il 14 febbraio 2004 in una camera del residence “Le Rose” a Rimini.

Tonina Belletti, madre di Marco Pantani, parlando con i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Rimini ha dichiarato.

Marco non era solo la notte che è morto, con lui c’erano due escort.

Già anni fa si parlò di due escort. A parlarne fu il programma Le Iene che mandò in onda il racconto da parte di un autista che aveva affermato di aver accompagnato al residence “Le Rose” due escort che sarebbero salite nella stanza dello scalatore romagnolo per poi tornare poco dopo con un maglione e un marsupio.

La madre del Pirata, così veniva soprannominato il ciclista di Cesenatico, accompagnata dal legale Florenzi Alessi, è stata sentita dai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo. Giovedì pomeriggio ha raccontato la sua verità nel corso di un colloquio durato tre ore e mezza rispondendo a tutte le domande, fornendo nuovi elementi e depositando una nuova memoria.

Indagini morte Pantani, la madre Tonina sentita dagli inquirenti

Si tratta del secondo colloquio negli ultimi mesi tra Tonina e gli inquirenti, vale a dire da quando è stata aperta una nuova inchiesta, la terza, da parte della Procura di Rimini sulla morte del campione di ciclismo.

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Marco Pantani (Mandatory Credit: Tom Able-Green/ALLSPORT) (Getty Images)

Nelle due precedenti, l’ultima nel 2015, la Procura arrivò alla stessa conclusione, cioè che il ciclista morì per un’overdose di farmaci e droga. Al momento il fascicolo, affidato al pm Luca Bertuzzi, è contro ignoti.

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Sono già stati ascoltati diversi testimoni, tra cui Fabio Miradossa, che nel 2005 patteggiò una pena per spaccio di cocaina legato alla morte del Pirata.

Miradossa, nel corso di un’audizione alla commissione parlamentare antimafia, affermò.

Marco è stato ucciso, l’ho conosciuto 5-6 mesi prima che morisse e di certo non mi è sembrata una persona che si voleva uccidere. Era perennemente alla ricerca della verità sui fatti di Madonna di Campiglio, ha sempre detto che non si era dopato.

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