Svolta vaccino contro la malaria: l’annuncio dell’OMS

Erano anni che la scienza ambiva ad arrivare a questa soluzione. Finalmente, a quanto pare, sono stati fatti alcuni decisivi passi in avanti.

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(Instagram)

L’Organizzazione mondiale della sanità, dopo molto tempo, ha ufficialmente acconsentito il vaccino contro la malaria che, tra l’altro, si tratta del primo in assoluto.

A quanto pare, quindi, ciò potrà essere un aiuto importante per tutti coloro che per anni hanno dovuto fare i conti con una malattia letale che ha procurato la morte di migliaia di persone che si trovano maggiormente in Africa.

Il rimedio in questione, quindi, per la precisione, viene denominato Mosquirix, o altrimenti detto RTS,S/AS01, rilasciato dalla casa farmaceutica GlaxoSmithKline.

La differenze di questa immunizzazione è che è in grado di annullare il Plasmodium falciparum, cioè l’agente patogeno più pericoloso.

Insomma, si tratta di un traguardo a cui si era ampiamente mirato a lungo e che finalmente ha trovato una realizzazione, soprattutto in quelle aree con più alte probabilità di contrazione della suddetta malattia.

In un periodo in cui la prevenzione per la malaria era costituita più che altro dalle zanzariere, quindi, sembra che sia stato effettuato un passo decisamente in avanti.

A tal proposito, Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms ha di recente dichiarato che è un incredibile avanzamento per la scienza e che potrebbe salvare numerose vite umane.

Ecco qual è l’opinione degli esperti

Così, al momento, questo siero è stato testato in alcuni Paesi a rischio come, per esempio, Malawi, Ghana, Kenya, e, a questo punto, secondo quanto riportato, sono aumentati del venti per cento i bambini che si possono considerare protetti da questa malattia.

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O, almeno, questo è quanto è stato affermato dalla dottoressa Mary Hamel che, per l’appunto, si occupa di annientare la malattia attraverso questi metodi.

Si tratta, quindi, di una svolta non indifferente a cui si era ambito da molti anni e, “un evento storico”, per usare le parole di Pedro Alonso, direttore del programma globale malaria dell’Oms.

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Anche, se, secondo Brian Greenwood, professore della London School of Hygiene & Tropical Medicine, non dà ancora una completa protezione, ma potrebbe essere veramente un modo per riduzione dei decessi.

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