Denise Pipitone, Piera Maggio: “Chi l’ha rapita sapeva, voleva lei”

Sul caso della scomparsa di Denise Pipitone si registrano ora le dichiarazioni pesantissime da parte della madre della bambina.

Denise Pipitone
Denise Pipitone, screenshot YouTube

Denise Pipitone occupa spesso gli spazi principali di trasmissioni tv e telegiornali. Sparita nel nulla da 17 anni ormai, il destino di lei è ancora ignoto dopo tutto questo tempo. Ed ora la madre Piera Maggio torna a parlare di quanto successo a sua figlia. Secondo la donna si tratta di un rapimento premeditato, voluto da qualcuno che conosceva bene sia lei che la stessa Denise Pipitone. La donna ha fatto questa ed altre dichiarazioni nel corso di un evento svoltosi a Viareggio, al Grand Hotel Principe di Piemonte ed a cui hanno preso parte anche diversi vip, come Mara Venier.

Nel corso di un collegamento video – con invece presente sul posto il suo avvocato Giacomo Frazzitta – la mamma di Denise Pipitone ribadisce che chi le ha portato via la sua bimba non veniva certo da fuori.

“Il responsabile è di Mazara del Vallo. La mia sensazione è questa da sempre, me l’hanno rapita per una motivazione precisa e per fare del male alla mia famiglia. Spero che nessuno mai provi quello che è capitato a me”

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Le rivelazioni di Piera Maggio, parole pesantissime

Inoltre Piera Maggio rivela che, un’ora dopo la sparizione di Denise Pipitone, aveva già in mente alcuni nomi in merito a chi potesse essere responsabile di tutto ciò. E poi conferma di essere stata minacciata da Anna Corona e Jessica Pulizzi, madre e figlia che rappresentavano la famiglia di Pietro Pulizzi.

Screenshot YouTube

Quest’ultimo è il padre biologico di Denise Pipitone, nata nel corso di una relazione parallela con la Maggio. In particolare Piera parla di pneumatici forati, di un incendio doloso alla attività commerciale di sua sorella e di promesse di ritorsioni fattele verbalmente dalle due.

Inoltre la Maggio parla anche di tanti sbagli commessi nel corso delle indagini. L’avvocato Frazzitta invece ricostruisce la dinamica dei fatti.

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La piccola Denise giocava in garage, poi ha inseguito un cuginetto uscendo in strada e da lì è avvenuto il tutto. Magari il rapitore avrebbe potuto prendere il bimbo anziché lei, e sarebbe stata ad ogni modo una tragedia.

“Questo comunque vuol dire che la scelta su Denise indica certamente una premeditazione sulla quale riflettere”. E fa riferimento ad una pesante omertà. Ci sono persone che sanno ma che non parlano. E l’opinione del legale è che sia inspiegabile come nessuno dica di sapere cosa sia accaduto quel 1° settembre 2004..

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