Ministro italiano, prossima vittima dei terroristi: le parole dei colleghi

Sconcertante epilogo da parte dei terroristi verso il noto Ministro italiano: minacce alla sua persona, la lealtà da parte dei compagni.

Parlamento italiano
Camera dei Deputati Roma

Non c’è pace per il Parlamento italiano. Attento esecutore della legge nostrana, ha intercettato delle dure minacce nei  confronti di un illustre politico. Purtroppo non è la prima volta che accade.

Luigi Di Maio, lo statista vittima, è un egregio rappresentante del partito Movimento 5 stelle nato a Milano nel 2009 grazie all’impegno del noto comico genovese Beppe Grillo. Egli ha abbracciato la loro causa ed è stato fedele al gruppo dalla nascita fino ai giorni nostri.

Un ragazzo con tanta voglia di fare e di rendere agli italiani i servizi che chiedono. Nato ad Avellino 35 anni fa Luigi ha sempre militato in politica. Malgrado abbia solo la maturità classica, la sua sapienza sulla Costituzione è ammirevole.

Luigi di Maio, sconcertanti episodi

Sono state rese note delle brutte minacce da parte dei terroristi dell’Isis sul sito del periodico Al-Nabi. Gli attentatori hanno pubblicato uno scritto elencando la loro missione. Tra le righe è spuntato anche il nome del giovane Ministro degli Affari Esteri e oggi, nel governo Draghi, anche Ministro della Cooperazione internazionale.

 

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Anche qualche mese fa, il nome del giovane politico, spuntò tra i nomi della lista nera dei  disturbatori nei confronti dei rivoluzionari. Di Maio partecipò attivamente a Roma alla coalizione internazionale anti Isis. Egli espresse tutta la sua mestizia contro i ribelli con parole forti.

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Chiaro ed evidente che il coraggio denunciato dal ministro nostrano non è stato affatto digerito dai dissidenti. Quindi hanno pensato bene di ricordargli che ha il dito puntato. Grande solidarietà dal mondo della politica e soprattutto dai suoi colleghi che hanno fatto terra bruciata intorno al parlamentare. La voce è tuonata anche da parte dell‘ex premier Giuseppe Conte dichiarando affetto e complicità con il compagno di partito. C’è da dire che comunque l’Isis non chiude tutt’e due gli occhi anche quando c’è calma apparente. I terribili episodi che colpirono la Francia, sei anni fa, ancora riecheggiano nelle nostre menti. L’attacco al Bataclan e lo scempio al Charlie Hebdo ci presentano un clan di terroristi che non temono di avere sulla coscienza spargimento del sangue degli innocenti.

 

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