Allarme dallo spazio: asteroide largo oltre 1,5 chilometri minaccia il pianeta Terra. Intervengono gli scienziati. I dettagli.
Di tutto quello che avviene nello spazio, noi probabilmente ne conosciamo solo una piccolissima parte. L’immenso progresso scientifico e l’avanzamento tecnologico ci hanno concesso di studiare più a fondo le parti del nostro universo.
È proprio grazie alla moderna strumentazione fornita e ideata dagli ingegneri che è possibile valutare con più precisione quelli che possono essere anche alcuni pericoli per il nostro pianeta. Uno di questi potrebbe essere la rotta di collisione con un asteroide.
Proprio di recente la NASA ha scoperto dell’esistenza di un asteroide che è stato soprannominato killer dei pianeti. L’incredibile corpo celeste a uno e diametro di circa 1,5 km e fino a questo momento era rimasto coperto a causa del bagliore del Sole.
Asteroide in rotta di collisione con la Terra? Parlano gli esperti della NASA
Come si accennava poco fa la NASA reso partecipi della scoperta di un asteroide dalle dimensioni decisamente impressionanti. Si tratta di uno dei più grandi fino ad oggi mai rinvenuti.
La scoperta da parte degli scienziati ha davvero dell’incredibile. C’è davvero qualche rischio per il nostro pianeta? Stando alle parole degli esperti, la situazione al momento è decisamente sotto controllo. Perché così tanto certezza?
Dopo una serie di analisi è venuto fuori che per quanto l’asteroide stia attraversando l’orbita terrestre, una possibile collisione con il nostro pianeta potrebbe avvenire entro migliaia di anni. Ma non finisce qui. C’è dell’altro.
Il team di esperti ha rinvenuto la presenza anche di altri asteroidi che viaggiano all’interno dell’orbita terrestre, ma che non sono stati avvisati prima proprio a causa della bagliore del sole. È quello che chiamiamo un pianeta killer, ha affermato lo scienziato.
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L’esperto ha dichiarato che un eventuale schianto causerebbe la fine del nostro pianeta in maniera irreversibile, ma c’è una probabilità estremamente bassa. Questa le parole conclusive dello scienziato della NASA.