Caffè amaro: attenzione ad un particolare disturbo che colpisce molti italiani

Il modo in cui beviamo il caffè, soprattutto chi lo prende amaro, potrebbe dire di noi molte cose a livello psicologico, lo ha dimostrato uno studio austriaco.

Tazza di caffè
Tazza di caffè (Foto da Pixabay)

Il caffè si può bere in tanti modi diversi, amaro, macchiato, dolce, lungo, corto, decaffeinato, americano e altri ancora, quello che nessuno sapeva, fino ad oggi, è che proprio il modo in cui preferiamo bere il caffè dice di noi molto a livello psicologico.

Il modo in cui preferiamo bere il caffè è realmente una questione di gusti e abitudini o c’è qualcosa di più profondo a livello inconscio che non sappiamo? Lo studio austriaco in questione predilige la seconda opzione e spiega perché ci sarebbe una correlazione tra il modo di bere il caffè e la nostra psiche.

Lo studio austriaco

I ricercatori si sono soffermati per lo più su chi predilige il caffè amaro e hanno dimostrato che ne deriva una patologia della psiche.

Tazza di caffè
Tazza di caffè (Foto da Pixabay)

Non solo il caffè amaro però, I ricercatori hanno dimostrato come ci sia un rapporto molto più ampio tra cibi e bevande amare in generale e la psiche umana. Sono i ricercatori dell’Università di Innsbruck a firmare lo studio che aveva come primo obiettivo quello di valutare e dimostrare la relazione tra la tendenza narcisistica e il consumo di caffè rigorosamente amaro.

Ai soggetti che hanno preso parte a questa indagine è stato chiesto se preferissero il consumo di bevande e cibi dolci o amare, sottoponendoli così ad un test della personalità basato sui gusti. In questo test erano nascoste anche delle domande per la valutazione della triade oscura, ovvero il livello di ogni soggetto di psicopatia, narcisismo e machiavellismo.

I risultati sono parsi subito chiari, chi tra i soggetti ha indicato di preferire cibi e bevande amari, come caffè senza zucchero e cioccolato fondente, ha dimostrato di avere una predisposizione ad atteggiamenti narcisisti, sadici e aggressivi, avvicinandosi molto ai comportamenti più tipici della psicopatia.

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Nonostante questi risultati, il fatto di preferire il gusto amaro i ciò che si consuma può dipendere anche da fattori del tutto estranei alla psiche come ad esempio potrebbe provenire da esperienze passate che potrebbero aver portato l’individuo a preferire il gusto amaro. La ricerca austriaca infatti ha l’obiettivo di dimostrare che tra le due cose esiste una relazione e non che chi predilige l’amaro abbia tendenze psicopatiche.

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