Si rifiuta di pagare al ristorante perché “figlio del boss”: arrestato 31enne

Un uomo a Roma si è rifiutato di pagare il conto al ristorante e ha minacciato il ristoratore obbligandolo a farsi dare l’intero incasso. 

Carabinieri
Carabinieri (Instagram)

Il tutto è avvenuto lo scorso novembre in un ristorante di Roma, dopo una cena al ristorante un uomo di 31 anni si è presentato alla cassa e non solo non ha pagato il conto ammontante a 1000 euro, ha anche minacciato il ristoratore, dicendo di essere il figlio di un noto boss della capitale, e si è fatto dare l’incasso.

Il malcapitato proprietario del ristorante ha sport denuncia ai Carabinieri che si sono da subito impegnati ad avviare le indagini a carico dell’uomo indagato. Secondo le prime indiscrezioni sembra che il tutto sia avvenuto dopo che il cliente ha presentato due carte di credito per pagare il conto ed entrambe siano state rifiutate.

La vicenda

Ha provato a pagare e quando anche la seconda carta è stata rifiutata è passato all’attacco verbale, e non solo, nei confronti del ristoratore.

Carabinieri
Carabinieri (Pixabay)

Non pago. Siete voi che dovete dare i soldi a me. Io sono il figlio di Fasciani“, Fasciani è un noto boss criminale di una delle associazioni che per molto tempo hanno comandato il litorale romano. La cena era a base di pesce e bottiglie di ottimo vino in una location unica di un ristorante della zona dei Parioli, il conto ammontava a circa 1000 euro e il colpevole pretendeva fosse pagato dai titolari del ristorante.

Con atteggiamento minaccioso si è scagliato contro i camerieri e contro il titolare, al quale ha detto di essere il figlio del boss malavitoso, che intimorito gli ha dato l’incasso di giornata, pari circa a duemila euro, e ha annullato il conto della cena che aveva consumato.

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Le indagini dei Carabinieri sono iniziate immediatamente dopo la denuncia e insieme alla Procura della Repubblica di Roma hanno raccolto indizi sufficienti per trovare il colpevole, Antar Mustafà, è stato arrestato con l’accusa di estorsione aggravata. Sono stati i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Parioli a prendere il ragazzo dopo appena tre mesi di indagini.

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