Sanremo 2022, rischio Covid: chiesto ufficialmente l’annullamento del Festival

Confcommercio ha chiesto il rinvio del 72° Festival di Sanremo in programma dal prossimo 1° febbraio, i contagi sono in aumento e il rischio è grande.

Teatro Ariston
Teatro Ariston (Facebook)

Il direttore della Confcommercio di Sanremo, Andrea Di Baldassare, ha avanzato la richiesta personalmente, proposta che era già stata avanzata nel 2021 e in seguito messa in atto. Il rinvio sarebbe previsto per marzo, non troppo lontano quindi dalle date ufficiali previste, dall’1 al 5 febbraio.

Di Baldassare è andato direttamente dal direttore artistico della kermesse per specificare i termini della sua richiesta, avvenuta in merito ad una forte preoccupazione, per i cittadini in primis ma anche per le tante attività che ancora non si sono riprese. I contagi aumentano e le imprese faticano a ripartire, la Liguria è già zona rossa, destinata all’arancione, ma di questo passo si rischia di dover chiudere molte serrande, sia temporaneamente che definitivamente.

Il rinvio è necessario

Visti i dati e i numeri la richiesta è più che lecita, inoltre sarebbe un rinvio, previsto per il mese di marzo, e non un annullamento vero e proprio. Già lo scorso anno è stato rinviato senza troppi problemi, quello di quest’anno sembra essere essenziale.

Confcommercio
Confcommercio (Instagram)

“Ci rivolgiamo ad Amadeus, alla Rai e all’Amministrazione comunale. Il tessuto commerciale cittadino, e di tutta la provincia, non può permettersi di non lavorare per due edizioni consecutive del Festival. Lo scorso anno le restrizioni hanno costretto l’intera città a enormi sacrifici”. Quello del direttore di Confcommercio è un grido disperato per salvare le attività cittadine che in questi due anni hanno combattuto tanto.

La situazione nella regione è preoccupante dal momento che è uno dei pochi territori rossi del paese e che tutti guardano con incertezza e paura. “Alla luce anche di questo, chiediamo al direttore artistico, che tanto ama Sanremo, di rimandare la kermesse a marzo, dobbiamo farlo per il bene della città e di tutte le attività che in questi mesi hanno sofferto e non possono permettersi di rimanere chiuse, nuovamente, durante la settimana del Festival”. 

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Di Baldassare ha precisato che lo slittamento servirebbe più di quanto si pensi anche alla situazione pandemica, in un mese aumenterà il numero di vaccinati e le nuove disposizioni per il green pass saranno più solide, quindi sarebbe necessario, anche perché se si rimanesse alle date ufficiali la platea sarebbe nuovamente vuota. Il rinvio sarebbe quindi la soluzione migliore, sia in termini economici che pandemici.

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