Una famiglia innamorata della montagna, che ha dato tanto allo sport alpino e che altrettanto ha ricevuto: ma la stessa montagna tanto amata oggi ha riscosso un tributo amarissimo.
La passione, si sa, è il motore della nostra esistenza. Spinge a superare i propri limiti, a raggiungere vette inesplorate, a conoscere meglio e più a fondo i propri sentimenti.
Ma la passione a volte può chiedere il conto, in modi e forme così atroci da rendere insopportabile il pensiero di doverle accettare. Oggi il destino ha ghermito la vita di un uomo ancora giovane, morto nel compiere l’attività che più amava al mondo.
Una passione condivisa con la sorella, celebre campionessa italiana.
La valanga non lascia scampo
Una valanga ha travolto Jacopo Compagnoni, fratello minore della campionessa Deborah, la più grande sciatrice della storia dello sci italiano.
L’uomo, quarant’anni, era un esperto sciatore. Guida alpina, maestro di sci e gestore dell’hotel di famiglia a Santa Caterina Valfurva, in provincia di Sondrio, paese d’origine dei Compagnoni.
Jacopo era il terzo figlio, arrivato dopo Juri e Deborah. La tragedia lo ha convolto durante la discesa lungo il canalone nord del monte Sobretta, a 2850 metri di altitudine. Al momento dell’impatto Jacopo era in compagnia di un amico, anch’egli sciatore.
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Il fronte della valanga, largo oltre 100 metri, non ha lasciato scampo al pur esperto maestro. L’amico, rimasto miracolosamente illeso, ha immediatamente chiamato il 112 per ricevere soccorsi.
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Purtroppo però non c’è stato nulla da fare per lo sfortunato sciatore. Unanime il cordoglio del mondo dello sport, ed in particolare della Federazione Italiana Sport Invernali, che ha voluto esprimere con una nota la propria vicinanza nel lutto alla famiglia Compagnoni.