Agguato in strada nella notte: 23enne ucciso a colpi di pistola, killer in fuga

A Napoli ucciso in un agguato Carmine D’Onofrio, nipote 23enne di “Tonino ‘o sicco”, fondatore del clan Luca Bossa di Ponticelli. Cosa è accaduto nella notte partenopea

Napoli
Napoli (Pixabay)

È caduto vittima di un agguato Carmine D’Onofrio, nipote 23enne di Giuseppe De Luca Bossa, noto fondatore del clan camorristico attivo a Ponticelli. L’uccisione è avvenuta alle due di notte di ieri in via Luigi Crisconio, proprio nell’area in cui è radicato il sodalizio criminale.

L’agguato contro Carmine d’Onofrio e le strategie dei clan

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Napoli (Pixabay)

La vittima, incensurata, era in compagnia della fidanzata, quando è stata raggiunta da due uomini che avrebbero sparato 7 colpi di arma da fuoco. Ferito gravemente, Carmine D’Onofrio è stato portato all’Ospedale Evangelico Villa Betania, non riuscendo tuttavia a sopravvivere.

Il padre della vittima è Giuseppe De Luca Bossa, fratello del famigerato Antonio, soprannominato negli ambienti malavitosi come “Tonino ‘o sicco”. Entrambi sono figli di Umberto, fedelissimo di Cutolo deceduto nel 2008. Un altro Umberto, figlio di Tonino ‘o sicco, è l’attuale capoclan, alle prese con una faida di camorra sempre più sanguinosa e cruenta.

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Dopo la guerra con i Sarno, clan estremamente influente nella parte est della città dagli anni Ottanta fino al totale sradicamento operato dalle Forze dell’Ordine nel primo decennio del Duemila, tra i grandi nemici dei De Luca Bossa compare senz’altro il clan “De Micco”. Capo influente di questo sodalizio è Marco De Micco, soprannominato “Bodo”, fondatore del clan insieme ai fratelli Salvatore e Luigi. De Micco è tornato in libertà appena lo scorso marzo, dopo che era stato arrestato nel 2013 mentre partecipava ad un matrimonio.

Proprio la scarcerazione di De Micco potrebbe galvanizzare i suoi e arrecare un grave colpo ai De Luca Bossa e l’omicidio di ieri notte sembrerebbe proprio confermare quest’ipotesi. Ciò che è certo è che la nuova amministrazione Manfredi si ritrova una città che continua ad essere sconvolta dalle guerre di camorra. La strada per riportare la legalità appare dunque in salita, con i venti di faida che non sembrano voler lasciare Napoli.

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