Caso omicidio-suicidio, donna perde la vita: spunta un mistero pregresso

La terribile vicenda di cronaca nera con un omicidio-suicidio che ha coinvolto la 21enne Alessandra presenta dei punti controversi. Il killer era già noto.

Omicidio-suicidio in provincia di Vicenza. Alessandra Zorzin è morta in circostanze violente, ed il suo è l’ennesimo caso di femminicidio. Alla sua morte si aggiunge quella di Marco Turrin, l’uomo che l’ha assassinata in casa dopo averla raggiunta per poi togliersi a sua volta la vita.

Omicidio-suicidio vittima Alessandra Zorzin
Omicidio-suicidio vittima Alessandra Zorzin Foto da Facebook

Turrin aveva 39 anni e lavorava come guardia giurata, mentre Alessandra Zorzin di anni ne aveva appena 21. E nel 2019 aveva partorito una bambina. Non ci sono dubbi sul fatto che si sia trattato di omicidio-suicidio.

Il dramma è accaduto a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza. Le due vittime avevano una relazione, ma gli inquirenti non riescono a venire a capo di un dettaglio decisamente misterioso. Infatti di entrambe le vittime di questo omicidio-suicidio non si riescono a trovare i telefoni cellulari.

Per ora la spiegazione più accreditata in grado di spiegare la irreperibilità dei dispositivi elettronici riferisce che Turrin potrebbe avere preso quello della Zorzin per poi darsi alla fuga. Poi avrebbe deciso di togliersi la vita, ben sapendo di essere ricercato dalle forze dell’ordine.

Omicidio-suicidio, il killer era già noto alle forze dell’ordine

La morte di Alessandra è avvenuta con un singolo colpo di pistola che ha fracassato il volto della ragazza. L’uomo con il quale aveva una relazione l’ha colpita con uno sparo allo zigomo sinistro, utilizzando una delle due pistole in suo possesso. Una era di ordinanza ed un’altra risultava detenuta a titolo privato.

Foto dal web

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Il suicidio dell’assassino è avvenuto all’interno del Comune di Vigodarzere, in provincia di Padova. Tra l’altro già nel 2005 l’uomo fece parlare con sé perché si trovava in compagnia di un’altra donna.

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I due erano in auto con Marco Turrin alla guida, quando all’improvviso partì uno sparo dalla sua arma. Lui aveva affermato alle autorità che il tutto era accaduto per caso, ma il sospetto forte è che invece dovette trattarsi di un gesto intenzionale fatto a mò di spacconeria.

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