Loris Dominissini, morto l’allenatore: i motivi della tragica scomparsa

Il tecnico legò il proprio nome alla compagine lariana, che riuscì a condurre in Serie A dopo i fasti degli anni ’80. I motivi del decesso.

È scomparso l’allenatore Loris Dominissini, che aveva legato il suo nome in particolar modo a quanto fatto 20 anni fa con il Como.

Loris Dominissini
Loris Dominissini Foto dal web

Cinquantanove anni, originario di Udine, in gioventù fu un calciatore prima di intraprendere una carriera in panchina, con risultati tra il discreto ed il buono.

L’apice, Loris Dominissini, lo raggiunse proprio con il club lariano, portato in Serie A con una doppia promozione consecutiva dalla C, tra 2000 e 2002.

Da ragazzo esordì nel massimo campionato con la maglia dell’Udinese, la squadra della sua città. Avvenne a 22 anni nel 1983, dopo avere maturato esperienza in prestito con le maglie di Triestina e Pordenone.

Dominissini giocava come centrocampista e fu compagno di squadra del brasiliano Zico nel suo biennio in bianconero.

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La tragica morte del mister, come è accaduto

La carriera lo portò a militare anche con le maglie di Messina, Reggiana, Pistoiese, Pro Gorizia e Sevegliano. Con quest’ultima compagine il compianto tecnico appese gli scarpini al chiodo nel 1996.

Loris Dominissini
Loris Dominissini Foto dal web

Nel 1998 lo vediamo come allenatore degli Allievi dell’Udinese. Poi dal 2000 al 2002 ecco la bellissima cavalcata del Como. In seguito Dominissini ha poi guidato le varie Ascoli, Spezia, Udinese, Pro Patria, Reggiana, Visé e Lumignacco, ultima squadra allenata.

La morte del mister è sopraggiunta a causa di gravi complicazioni da ricondurre alla sua positività al Coronavirus.

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Lui è una delle oltre 126mila persone decedute per via del virus da febbraio 2020 in poi. La scomparsa è avvenuta all’ospedale di San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, dove risultava ricoverato in seguito alla riscontrata positività registrata nello scorso gennaio.

Il virus era poi andato via, ma per Dominissini il quadro clinico era peggiorato in maniera irreparabile, con danni molto gravi ai polmoni ed all’apparato respiratorio. I medici non hanno potuto fare niente per salvargli la vita.

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