Caso Yara non è finita! Cosa si nasconde dietro Bossetti: parla il legale

Una decisione controversa e durissima da mandare giù colpisce Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio. Cosa è successo.

Massimo Bossetti da tempo si trova in carcere dopo la condanna arrivata a i suoi danni il 12 ottobre del 2018.

massimo bossetti
Massimo Bossetti Foto dal web

Il muratore di Mapello però non si è rassegnato a proclamare la propria innocenza, nonostante le tracce di Dna rilevate dagli investigatori lo inchiodino, così come altre prove.

Lui e gli avvocati che lo sostengono hanno inoltrato un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, per cercare di fare valere le proprie ragioni.

Ma nel frattempo il solo indagato e condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio deve buttare giù un altro boccone amaro.

La decisione presa dalla Corte d’Assise di Bergamo non gioca in fatti in suo favore, con i giudici che hanno dato il loro diniego ai legali di Bossetti alla loro richiesta di prendere visione dei reperti utilizzati nel processo.

Questa scelta ovviamente non è piaciuta a chi cura gli interessi del muratore orobico, che contestano la giustizia italiana lasciandosi andare ad un eloquente “Questo è il nostro Paese, che altro c’è da aggiungere?”.

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La difesa reagisce con rabbia: “Inusitata ostilità dalla Procura”

I due avvocati contestano il giudizio di rinvio della Cassazione a loro avviso “nuovamente disatteso”. E per loro questa richiesta equivaleva a qualcosa di certamente non straordinario.

Ma ottenere le cose più banali in Italia è una impresa impossibile

Foto dal web

Intervistato dall’emittente Telelombardia, il legale Claudio Salvagni (l’altro è Paolo Camporini, n.d.r.) sostiene che entrambi e Massimo Bossetti stesso si stanno scontrando contro qualcosa di più grosso.

Salvagni aggiunge di non avere ancora letto le motivazioni sfavorevoli della Corte d’Assise e che fornirà una risposta più consona successivamente.

Ma di certo questa situazione non gli è piaciuta, avendo egli riscontrato un nuovo comportamento di ostilità nei confronti del proprio assistito e della difesa tutta.

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Lo stesso Salvagni aggiunge anche che aveva avuto luogo una richiesta di trasmettere gli atti dalla Procura di Bergamo a quella di Venezia.

L’avvocato annuncia di volere andare fino in fondo e sembra probabile un ricorso. Il legale di Bassetti accusa e fa sapere di non sapere in che condizioni siano conservate le prove e che sarebbe un atto di trasparenza ottenere il permesso di poter visionare le stesse.

Ma bisogna per forza di cose pensare male con questa giustizia

 

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