Concertone Primo Maggio, la Lega contro il monologo di Fedez sul DDL Zan

Polemica a distanza tra Fedez e Matteo Salvini: il cantante vuole dire la sua ma il leader della Lega non ci sta.

Fedez e Chiara Ferragni (screenshot instagram)

Non c’è Primo Maggio senza Concertone, e non c’è Concertone senza polemica. Anche quest’anno, nonostante l’edizione “anomala” a causa delle misure per il contrasto dell’emergenza sanitaria, non ha fatto eccezione.

Il dibattito è stato proposto da Fedez attraverso Instagram: sul suo profilo il rapper ha denunciato come il suo intervento al Concertone sia stato sottoposto ad approvazione.

Il marito di Chiara Ferragni non ha fatto mistero di sostenere apertamente il DDL Zan contro l’omotransfobia. Proprio per questo motivo è venuto frequentemente in contrasto con la Lega, guidata da Matteo Salvini

E’ la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica”, ha raccontato il rapper milanese, “approvazione purtroppo che non c’è stata in prima battuta o meglio, dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei partiti e dei nomi e di edulcorare il contenuto.”

Fedez ha raccontato di aver dovuto lottare coi vertici Rai per avere il permesso di esprimersi con libertà. “Come ci insegna il Primo Maggio”, ha concluso, “nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti.” 

La Lega aveva avvisato: ” Se Fedez userà il concerto a fini personali…”

In un precedente comunicato la Lega aveva già “avvisato” Fedez e la Rai che avrebbe tenuto gli occhi particolarmente aperti sul Concertone.

Se Fedez userà a fini personali il concerto del 1 maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l’intero costo dell’evento”.

Fedez a Sanremo (screenshot instagram)

L’artista ha rigettato questo avvertimento, anzi ha replicato chiedendosi se un artista, per esprimersi, debba prima essere sottoposto al vaglio della politica.

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La polemica si è poi allargata con i commenti di Matteo Salvini e le repliche ulteriori dell’artista.

Il Segretario della Lega  ha scritto “Il “concertone” costa circa 500.000 euro agli italiani, a tutti gli italiani, attraverso la Rai, quindi i comizi “de sinistra” sarebbero fuori luogo”, ribadendo che non avrebbe accettato usi politici della trasmissione.

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A quel punto Fedez ha colto la palla al balzo, replicando “Il “suo” partito ci è costato 49 milioni di Euro”. Il rapper faceva riferimento al tristemente noto caso di sottrazione di fondi da parte della Lega, all’epoca guidata da Umberto Bossi.

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