Luca Tommassini, la confessione: “Janet Jackson mi ha fatto nero”

Luca Tommassini a ruota libera venerdì mattina a L’Aria che tira: dagli inizi all’incontro con Janet Jackson.

Luca “all’opera” (screenshot instagram)

Luca Tommassini, nel corso della trasmissione L’Aria che tira, ha raccontato i retroscena della sua carriera: un inizio in salita ma sempre con la voglia di non mollare.

Un percorso costruito dal basso, quello del coreografo, nato in una famiglia molto umile. “Mia madre sognava di fare la ballerina”, racconta, “ma non aveva le possibilità. A cento metri da casa aprì la scuola di Enzo Paolo Turchi”.

Tutto è iniziato lì per Luca, che ha ballato per sé ma anche per sua madre. Ad 11 anni lavorava già, “dovevo aiutare mamma, papà ci aveva abbandonati”.
Con i soldi messi da parte, a 16 anni Luca Tommassini ha provato il grande salto: New York.

“Son partito da solo, non parlavo inglese. Sul volo piansi”. Una storia disperata, a leggerla così. Invece a New York arrivano gli incontri importanti della sua vita, ma sempre al prezzo di grandi sacrifici.

“Mi sono fatto il c**o”, dice con orgoglio, “ho iniziato a frequentare scuole di ballo: aspettavo che aprissero ed ero l’ultimo a andare via”.

Ed i risultati sono arrivati, altroché. Luca venne notato da Janet Jackson, che gli propose di lavorare in un videoclip.
“Guarda che non posso lavorare, sono minorenne”, provò ad obiettare lui, ma Janet insistette: “ti do i soldi in nero”.

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Le riflessioni di Luca Tommassini sul presente del mondo dello spettacolo

Luca Tommassini (screenshot instagram)

Il discorso è virato poi sulla situazione di grande crisi che sta vivendo il mondo dello spettacolo “dal vivo”.
A causa della pandemia, infatti, è ormai più di un anno che i professionisti dell’arte live sono a casa senza lavoro.

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“Si sono spenti i sogni e le vite di tanti”, ha constatato amaramente Luca, “Molti amici hanno abbandonato Roma e Milano e sono tornati a vivere dai genitori. Sono persone disperate”, ha concluso, “nessuno si è ricordato di loro.”

 

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