La vita in diretta, Alba Parietti: “La mia più grande paura”

Intervenuta nel corso del programma “La vita in Diretta”, Alba Parietti ha detto la sua sul caso del gioielliere di Cuneo. Una storia che suscita paure inaspettate.

Alba Parietti (screenshot instagram)

Un caso come quello del gioielliere di Cuneo è di quelli che dividono l’opinione pubblica. Un cittadino rispettabile ed onesto che, per difendere la propria attività, si difende o un uomo che eccede e uccide ingiustificatamente due esseri umani?

Spetta ai magistrati appurare i fatti ed interpretarli, ma di sicuro non è una storia che può lasciare indifferenti. Cuneo si schiera in difesa del proprio concittadino, persona stimata ed apprezzata, ed è comprensibile, ma nella puntata odierna de “La vita in Diretta” Alba Parietti ha voluto dire la sua.

“Non si può essere felici per due persone morte. Quello che mi terrorizza, in un momento così difficile per la nostra vita, è che vedo tanta rabbia, tante persone disposte a tutto”

La Parietti fa dunque un’ipotesi sul movente che avrebbe potuto spingere le due vittime a tentare il colpo: il momento drammatico che tante persone stanno vivendo a causa della pandemia potrebbe aver contribuito.

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Alba Parietti esprime solidarietà al gioielliere

Alba Parietti (screenshot instagram)

Certo, la maggiore o minore giustificabili della causa non può togliere nulla alla gravità del gesto dei rapinatori, né alleviare la pena del gioielliere.
Per questo motivo subito dopo il suo intervento, Alba Parietti ci ha tenuto ad esprimere la sua vicinanza all’uomo attualmente indagato.

“In situazioni come queste non si può fare altro che provare profonda solidarietà umana per questa persona, che è stata già rapinata”, ha dichiarato la conduttrice ed attrice ad Alberto Matano.

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La Parietti ha infine definito “atto dovuto” le indagini in atto nei confronti del gioielliere di Cuneo per accertare un eventuale eccesso di legittima difesa. D’altronde, ha concluso Alba, “essendoci due persone morte ed una ferita le autorità fanno in modo ineccepibile delle indagini”.

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