Achille Lauro, la ‘dipendenza’ insospettabile e la bomba ad Antonio Ricci

Stravagante, provocatorio e dotato di una grande profondità di pensiero: Achille Lauro è questo e molto più, lui è in vena di rivelazioni.

Achille Lauro
Achille Lauro Foto dal web

Achille Lauro, grazie alle sue performance stravaganti e di impatto, ha saputo diventare facilmente riconoscibile. Sono ben note le sue apparizioni al Festival di Sanremo sia di quest’anno che del 2019. Lui ha fatto dell’apparire così come si è e così come si vuole essere un proprio cavallo di battaglio.

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Nel frattempo è pronto ad uscire ‘Lauro’, il suo sesto disco in studio, nel quale si parla di tanti temi importanti, dall’amore ai rapporti umani di altro tipo, a i traguardi personali centrati e falliti. Intervistato da FQMagazine, Achille Lauro ha fatto anche qualche confessione inaspettata.

Ad esempio quella di avere un forte rapporto con la fede. Lui sostiene di essere fortemente credente, anche se non sa bene in cosa. “Certamente in qualcosa di ultraterreno e più grande di noi. Ciascuno di noi si può fare una idea personale di come possa essere ‘Dio’. Io stesso lo cito spesso, ed anche se ogni persona è responsabile del proprio destino, penso che una mano ‘dall’alto’ ci sia”.

È interessante come il 30enne di Verona faccia un parallelismo tra la famosa Generazione X del periodo 1965-1980 e quella dei Millennials. Così come il tema della dipendenza. La tecnologia ad esempio, a suo dire impone a tutti noi una dipendenza. “Ha dei lati positivi ma ci condiziona e noi lo accettiamo”.

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Achille Lauro, Ricci lo critica e lui risponde così

 

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Sulle violenze di stampo omofobo, che saltuariamente avvengono, il pensiero di Achille Lauro è chiaro. “Non si tratta di un problema di genere ma di vera e propria violazione dei diritti umani. È impensabile assistere a delle aggressioni con conseguenze anche tragiche per le vittime, e solamente perché quest’ultime sono loro stesse”.

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Ed il cantante trova altrettanto vergognoso che non esista una legge contro la omotransfobia e che ci siano dei dubbi. Così come si possa offendere, insultare, ledere la dignità altrui, restando impuniti. Antonio Ricci si è espresso contro di lui, definendolo alla stregua di un fantoccio.

“Sembra marketing, come fosse un indossatore di Gucci”. La replica di Lauro è garbata, con stile ma anche con decisione. “Lui è responsabile di un programma di denuncia e si dovrebbe informare meglio prima di esprimere un giudizio. Io stesso sono stato investito da polemiche fuorvianti e molto spesso immotivate, che avrebbero potuto distruggere qualche altro”.

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