Omicidio Lisa Gabriele: il giallo della giovane morta a 22 anni

Lisa Gabriele, morta a soli 22 anni, il suo omicidio è un giallo mai risolto: cosa sappiamo di quel delitto e del presunto colpevole.

Lisa Gabriele – Ultimaparola.com

Sono passati oltre 17 anni da quando il corpo di Lisa Gabriele, 22 anni appena, residente a Rose, in provincia di Cosenza, venne ritrovato la mattina di domenica 8 ottobre 2005 in un boschetto di Montalto Uffugo. La prima pista praticata fu quella del suicidio, anche per via di una lettera dai toni malinconici, a lei attribuita. Venne trovata insieme ad altri oggetti, che servivano a simulare il suicidio.

Infatti, vicino alla salma e sulla vettura della vittima, oltre al biglietto di addio, c’erano confezioni di tranquillanti e dei superalcolici: tutto faceva pensare al fatto che la ragazza avesse deciso di farla finita. Ma per i medici legali che si occuparono del suo corpo fin da subito, non fu suicidio: per loro la giovane di 22 anni era morta soffocata. Nessuno venne però accusato dell’omicidio.

Lisa Gabriele: un delitto senza colpevole

Nel 2018, una lettera anonima inviata a redazione di quotidiani locali, carabinieri, polizia e Procura di Catanzaro riapre il caso. La lettera accusa senza mezzi termini dell’omicidio Maurizio Abate, l’ex poliziotto già al centro di un indagine per detenzione illegale di armi e che con Lisa Gabriele avrebbe avuto una relazione all’epoca dei fatti. Peraltro, sempre in quel periodo, la ragazza avrebbe avuto una relazione con un sottufficiale dell’Arma.

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Quest’ultimo, secondo quanto è stato appurato, avrebbe avuto un ruolo importante nei depistaggi successivi alla morte della povera ragazza. Qualche tempo dopo la morte della ragazza, Maurizio Abate, in servizio presso la polizia stradale di Cosenza e poi in Prefettura, viene allontanato dalle forze dell’ordine. Questo avviene in maniera definitiva nel 2019, quando il poliziotto era già stato accusato da quella lettera anonima.

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Il movente sarebbe stato il tentativo dell’uomo, che era sposato e con un figlio, di interrompere la relazione: inoltre Maurizio Abate avrebbe agito in complicità con un’altra persona. A ottobre 2022, per lui scatta l’arresto, con l’accusa anche di spaccio di droga, ma appena qualche settimana dopo il Tribunale del Riesame lo scagiona non essendoci prove sufficienti dell’omicidio. In carcere comunque per le accuse riguardo la droga, a inizio 2023 l’ex poliziotto attraverso i suoi avvocati chiede il giudizio immediato, puntando proprio sul giudizio del Riesame.

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