Le Mans ’66 – La grande sfida: la storia vera di Ken Miles

Il film Le Mans ’66 – La grande sfida e i suoi tanti segreti: la storia vera di Ken Miles, interpretato da Christian Bale.

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All’inizio degli anni ’60, l’amore di Henry Ford II per le corse automobilistiche fu uno dei motivi per cui decise che la Ford Motor Company avrebbe iniziato a gareggiare. L’altro motivo era legato al rilancio del marchio, di fronte al calo delle vendite e alla forte concorrenza in particolare di General Motors. Per riuscirsi, non tutti lo sanno, tentò di convincere Enzo Ferrari a vendere lo storico marchio di Maranello.

L’offerta di Ford era di 10 milioni di dollari. All’inizio, Enzo Ferrari accettò l’accordo, ma nel contratto c’era una clausola che stabiliva che Ford avrebbe controllato il budget delle corse: per questo il Commendatore disse di no a quell’accordo. La vicenda che poi portò Ford e il manager Lee Iacocca a puntare a un marchio proprio è parzialmente ricostruita dal film Le Mans ’66 – La grande sfida.

Cosa c’è di vero nel film Le Mans ’66 e chi era davvero Ken Miles

foto pubblico dominio

Diverse sono le differenze tra la finzione cinematografica e la storia vera, legata soprattutto al pilota Ken Miles e al progettista Carroll Shelby, interpretati nel film da Christian Bale e Matt Damon. La Ferrari che usa la Ford per concludere affari maggiori con la Fiat – particolare che emerge nel film – è finzione. La Fiat non acquistò una partecipazione nella Ferrari fino all’inizio del 1969, ben dopo la prima vittoria di Ford a Le Mans.

L’ambientazione principale del film è la 24 Ore di Le Mans, che si svolge dal 1923 ed è una corsa automobilistica ormai mitica: nel 1959, la vinse proprio Carroll Shelby, che poi si ritirò per problemi cardiaci. Solo nel 1990, il progettista ottenne un trapianto di cuore, oltre un quarto di secolo dopo il suo ritiro. Ma passiamo ad alcune curiosità su Ken Miles.

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All’inizio della seconda guerra mondiale, la controparte reale di Christian Bale, Ken Miles, fu assegnato a un’unità antiaerea. Ha poi lavorato nei macchinari e nel 1942 è stato promosso a sergente maggiore. Ha partecipato agli sbarchi del D-Day del 1944 come parte di un’unità di carri armati. Il film non mente anche sulla sua vita privata: aveva sposato Mollie e aveva un figlio di nome Peter.

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Una curiosità riguarda il vero ruolo di pilota e progettista: nel film, infatti, il designer automobilistico Carroll Shelby e il pilota britannico Ken Miles vengono ritratti come anticonformisti che combattono le interferenze aziendali, in particolare del direttore delle corse di Ford, Leo Beebe. In realtà, le cose non stanno così e oltre a Shelby e Miles, molti altri talentuosi dipendenti e appaltatori Ford si sono battuti per una maggiore indipendenza dall’azienda.

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