Fabbisogno in crisi, associazioni in rivolta: la lista “nera” dei prodotti 

Una crisi senza fine e gli stipendi non bastano. I supermercati aggiungono zeri e le famiglie vanno in tilt.

crisi alimentare (foto pixaby)
crisi alimentare (foto pixaby

Forse ci stiamo facendo l’abitudine. Purtroppo gli ultimi periodi non sono dei migliori. La quotidianità sta ricevendo non può chi fastidi dalle movenze di un mondo che va per i fatti suoi. Già alla fine dello scorso anno qualche eco si era già iniziato a sentire per quanto concerne il carovita.

Il botto lo abbiamo ricevuto nel momento in cui il leader del Cremlino ha dato vita ai suoi capricci. Lui è il detentore del carburante utile al soddisfacimento delle resto d’Europa. Con in mano le redini della situazione ha fatto innalzare il prezzo del gas che ha scatenato una serie di rincari energia e gasolio alle stelle.

Il fatto preoccupante è che tutto è andato a sfociare sulla spesa per il fabbisogno degli individui. Ce ne accorgiamo subito nel momento in cui avanziamo con il nostro carrello tra gli scaffali dei prodotti. I prezzi sono maggiorati e i conti in tasca bisogna farli per bene.

Crisi nera nei carrelli. Alcuni alimenti preziosi non rientrano più nella lista

Uno dei prodotti necessari alla nostra alimentazione è stato quello che presenta il costo più in alto di tutti. Si tratta dell’olio di semi che ha avuto un impennata del doppio. A parità di costo è vicino a quello del prezioso olio di oliva. Quasi varrebbe preferire l’evo a questo punto.

crisi alimentare (foto pixaby
crisi alimentare (foto pixaby

Da un po’ di tempo le associazioni dei consumatori stanno chiedendo al governo di revisionare questi prezzi esagerati. Nella lista compaiono anche la margarina e il burro. Questi prodotti apportano dai 90 euro ai 140  in più in media per un nucleo familiare.

Non solo il prezioso alleato della cucina ma anche altri alimenti hanno fatto registrare un rialzo: pollame, uova, pasta, finanche prodotti in plastica e cartone.

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È tempo che il parlamento provveda a ridimensionare l’IVA e i costi. Le buste della spesa sono sempre le stesse ma il portafoglio si alleggerisce di più di moneta. Le sanzioni rivolte al Cremlino hanno sortito l’effetto boomerang sulla spesa alimentare degli italiani. Gli stipendi in stallo.

L’auspicio è che tutto ritorni come qualche mese fa. Un’utopia? No solo una tenace e sognante speranza.

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