Dall’esordio in Rai al passaggio su Netflix, la serie che racconta le vicende del carcere minorile di Nisida emoziona spettatori e interpreti.
Mare Fuori è la serie televisiva che questa estate ha tenuto incollati allo schermo milioni di italiani. Dall’esordio in Rai fino al trasferimento sulla piattaforma di streaming Netflix, si è guadagnata l’affetto degli spettatori grazie alle sue drammatiche vicende. Che vedono protagonisti un gruppo di ragazzi detenuti al carcere minorile di Nisida, situato alle isole Flegree, e tutti gli interpreti dello staff della prigione.
Tra questi la direttrice dell’istituto penitenziario, interpretata da Carolina Crescentini, che ha da poco rilasciato un’intervista alla rivista Tv Sorrisi e canzoni parlando proprio della sua esperienza coi ragazzi che compongono il cast. Spesso e volentieri non è facile non emozionarsi, rimanere duri e professionali, poiché molti degli attori provengono da realtà brutte quasi tanto quanto quelle raccontate in Mare Fuori.
“Me li abbraccerei tutti“, Carolina Crescentini non si trattiene sul set di Mare Fuori
Nella sua intervista con Tv Sorrisi e canzoni, la Crescentini ha infatti dichiarato: “fanno tutti i fighi ma sono dei cuccioli. Sul set mi emoziono, dovrei essere dura con loro, ma me li abbraccerei tutti. Alcuni tra l’altro provengono davvero da delle realtà difficili e grazie ai personaggi che interpretano le loro vite si sono trasformate“.
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Ha poi raccontato anche dei tanti incontri coi fan che le è capitato di fare negli ultimi mesi. In particolare a Carolina piace fare domande su quale sia la famiglia preferita dai fan. Su quale sia, insomma, lo schieramento che gli piace prendere. Le de famiglie principali che si avvicendano in Mare Fuori sono quella dei Di Salvo e quella dei Ricci. Ma le risposte dei giovani fan non sono sempre come ci si potrebbe aspettare.
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“Ho chiesto a uno dei fan che ci ha fermato per strada quale fosse la sua famiglia preferita. Lui mi ha risposto che preferisce il ruolo delle guardie perché ci devono aiutare“, ha raccontato Carolina. E ciò ci fa ben sperare: sperare nel potere educativo che una serie cruda e drammatica come Mare Fuori possa avere sulle giovani generazioni. E su chi è costretto a vivere realtà difficili non solo attraverso il piccolo schermo, ma anche nella vita reale.