Divieto di balneazione in vista al Sud Italia: un batterio mette a rischio i bagnanti

La scoperta fatta con le recenti analisi dell’Arpac in una nota spiaggia del Sud Italia mettono il Comune davanti a una decisione difficile.

Divieto balneazione Castellammare di Stabia contaminazione batteri
(bigfoot – Pixabay)

C’è chi si batte per ottenere la bandiera blu, chi vuole diventare la spiaggia migliore del Bel Paese, chi si vanta delle proprie acque pulite. E poi c’è anche chi si ritrova ad affrontare un’emergenza balneare quando le analisi dell’Arpac portano alla luce delle presenze batteriche indesiderate.

L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania ha infatti rilevato una presenza di batteri troppo alta nelle acque di un noto comune campano. Che ora rischia il divieto di balneazione per la seconda volta in pochi mesi. La causa? Una presenza troppo alta di batteri escherichia coli ed enterococchi intestinali, che potrebbero mettere a rischio la salute dei natanti.

Divieto di balneazione a Castellammare?

La zona interessata è quella denominata ex Cartiera, lungo il noto corso De Gasperi di Castellammare di Stabia. Lì, negli ultimi anni, sono stati molti gli sforzi messi in atto per cercare di restituire quel tratto di spiaggia ai bagnanti. Soprattutto nel mese di agosto questi ultimi aumentano in maniera esponenziale e proprio per questo la presenza di batteri in acqua rischia di affliggere centinaia di persone.

Divieto balneazione Castellammare di Stabia contaminazione batteri
(Christine JAMIN – Pixabay)

L’escherichia coli è un batterio che può provocare disagi come diarrea, infezioni intestinali e crampi addominali. In alcuni casi, però, l’alta patogenicità del batterio può far insorgere malattie gravi come enteriti, colite emorragica, infezioni urinarie. Nei casi più estremi anche meningite e setticemia. La presenza di enterococchi intestinali, invece, è indice di una recente contaminazione fecale delle acque.

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Per questo la giunta stabiese è preoccupata dai risultati delle ultime analisi e si trova ad affrontare una difficile decisione: chiudere il tratto di mare alla balneazione può provocare ingenti perdite economiche, ma mettere a rischio i bagnanti è fuori questione. La speranza è dunque quella di bonificare le acque e fare in modo che la situazione torni sotto controllo.

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