Il caso della morte di Liliana Resinovich è ad un punto di svolta: arriva la perizia da parte della Procura. La verità sul caso di Trieste.
La scomparsa della 63 enne Liliana Resinovich ha turbato tutto il Paese e si è indagato davvero senza sosta per ricostruire nei minimi dettagli quanto avvenuto alla pensionata di Trieste.
Una vita in apparenza tranquilla e senza troppi fronzoli. La sua storia è stata vagliata da cima a fondo dagli inquirenti. Ogni indizio è stato necessario per arrivare alla verità. Cosa è realmente accaduto?
E’ il 14 dicembre 2021 quando si perdono definitivamente le tracce di Liliana. La donna viene ritrovata senza vita il 5 gennaio nei pressi del bosco di San Giovanni. Dall’autopsia emerge che è stata soffocata.
Liliana Resinovich si è suicidata: ecco quanto emerge dai fascicoli della Procura di Trieste. I dettagli
Il passato di Liliana viene sviscerato fino inquirenti. Emergono alcuni messaggio inviati ad un uomo che non è il marito. Tra le sue ultime ricerche, infatti, pagine dedicate al divorzio.
Come abbiamo appena accennato, il suo corpo è stato rinvenuto senza vita il 5 gennaio presso i giardini di un noto ospedale psichiatrico. Oggi arrivano alcune risposte da parte della Procura di Trieste. Liliana Resinovich si sarebbe suicidata.
Ipotesi già percorsa in precedenza, ma senza una conferma vera e propria. Stando ad ulteriori esami autoptici è emerso che i segni presenti sul corpo della donna non lasciano intendere che sia stata aggredita. Assenti anche segni di violenza.
Arriva una risposta anche per quel che riguarda i sacchetti sul suo viso. Far aderire uno di questi al viso comporta una considerevole mancanza di ossigeno e un progressivo aumento di anidride carbonica, sufficiente al soffocamento.
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In ultimo: è emerso che Liliana sarebbe venuta a mancare due giorni prima il ritrovamento. Resta, comunque, ancora da chiarire il perchè di questo folle gesto e cosa è accaduto nei giorni che vanno dalla sua scomparsa al rinvenimento.