Il sonno è fondamentale per la salute del nostro organismo. Per questo c’è una medicina da evitare di assumere la sera per non avere brutte sorprese.

L’estate è finalmente arrivata, ma al contrario degli scorsi anni, sta provocando non pochi problemi al nostro Paese. Le temperature sono superiori di circa 3/4 gradi alla media di stagione, il caldo è soffocante e a ciò si deve aggiungere l’allarme siccità e l’acqua che inizia a scarseggiare.
Tante persone hanno difficoltà nel prendere sonno e ciò è un disagio che va a inficiare la qualità della vita. Come dicono tutti i medici, l’uomo avrebbe bisogno di dormire circa 8 ore al giorno, poichè questo riposo riattiva le energie del nostro corpo ed è fondamentale per mantenerci in buona salute.
Cosa fare, tuttavia, quando ci si trova davanti all’esigenza di prendere alcuni farmaci per curare delle patologie? Possono interferire con il nostro sonno? Alcuni in effetti sì, in particolare una medicina, usata da milioni di persone in tutta la Penisola.
Vuoi dormire profondamente? Meglio non prendere questa medicina
Ci sono prodotti che è sconsigliabilke assumere poco prima di andare a dormire, e tra questi troviamo di sicuro i lassativi e le bevande a base di caffeina. I primi spesso non funzionano immediatamente, e se presi prima di coricarci, rischiano di farci svegliare nel mezzo della notte, i secondi, invece, tendono a farci rimanere svegli, rendendo difficile l’addormentarsi.
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Ci sono poi medicinali che sarebbe proprio meglio evitare di prendere poco prima di andare a letto, come ad esempio i corticosteroidi, usati per guarire le infiammazioni, che addirittura potrebbero essere in grado di provocarci incubi. O come i farmaci per la pressione alta, gli alfa-bloccanti, che agiscono proprio sulla fase del sonno più profonda, la REM.
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C’è soprattutto un tipo di medicina che non va d’accordo con il sonno: si tratta della categoria dei farmaci antidepressivi, in particolare gli inibitori di serotonina, che gli studiosi hanno scoperto provocare disturbi del sonno in circa il 10/20% dei consumatori.