Bar costretto a chiudere per mancanza di personale. I gestori: “Nessuno risponde all’annuncio”. I dettagli

In una situazione di crisi economica sembrerebbe incredibile che un locale possa avere difficoltà nel trovare dipendenti.

Un barista
Un barista (pixabay)

Come sappiamo, questo non è certo un periodo di grande tranquillità economica. Già da molti anni, infatti, il mondo del lavoro ha fatto decisamente tribolare i giovani che, magari finiti gli studi universitari, si sono trovati ad avere poche possibilità di carriera.

Ma, poi, ancora, come se non bastasse, è arrivata l’emergenza sanitaria che tra lockdown vari ha davvero messo in difficoltà in particolar modo i piccoli e i medi imprenditori.

Nondimeno, quindi, ha procurato danni e preoccupazioni la successiva ondata di Covid 19 che, una volta finita, e forse lasciata alle spalle, non ha tardato ad arrivare un altro problema non da poco.

Ci stiamo riferendo, per l’appunto, al conflitto bellico tra Ucraina e Russia che ha fatto decollare i prezzi della benzina e di alcuni altri prodotti che utilizziamo nella quotidianità.

Proprio in questo motivo, insomma, è abbastanza facile pensare che soprattutto tutti coloro che al momento sono disoccupati e in cerca di lavoro possano approfittare subito di una buona offerta di lavoro, in particolar modo se la paga, confrontata con le ore effettive, non è proprio così bassa.

Sembrerebbe un ragionamento che non fa una grinza, ma in realtà non è quello che sta capitando in quel di Bologna. In effetti, il bar Terzi di piazza Aldrovandi, nonostante abbia esposto da tempo il cartello con il quale si cercano baristi, ha costretto a chiudere per mancanza di personale.

Gli altri particolari

La cosa incomprendibile è che la richiesta è piuttosto buona, dato che il barista assunto verrebbe retribuito 1.300 euro al mese per 40 ore settimanali.

Terzi di piazza Aldrovandi
Bar Terzi di piazza Aldrovandi (Facebook)

Insomma, stando alle parole della titolare Elena non si riesce proprio a trovare qualcuno disposto a lavorare, magari nei weekend oppure in maniera full-time.

Inoltre, come è stato riportato, il chiosco era stato proposto ai tempi della pandemia e sarebbe dovuto essere un luogo informale dove prendere un caffè o passare del tempo con degli amici. Un’idea che però senza personale rimane impossibile da far funzionare.

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I gestori però non hanno intenzione di arrendersi e vogliono ancora puntare su questo locale. Comunque sia, in realtà, non si tratta di un caso isolato, come fa sapere il sindacato di categoria Filcams-Cgil.

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