Morto a 9 anni per un male incurabile. Il padre: “Sarai sempre il nostro eroe”. I dettagli

Sicuramente si tratta di una tragedia che ha devastato non solo la famiglia, ma anche tantissime persone che lo conoscevano.

cattedrale di Concordia Sagittaria
Cattedrale di Concordia Sagittaria (Instagram)

Una storia davvero triste che ha fatto il giro dei giornali e che ha necessariamente riempito di dolore non solo i famigliari, ma anche tutti coloro che hanno appreso la spiacevole notizia.

Una grande commozione quella che si è provata per i funerali di un bambino di soli nove anni che se ne è andato quando la vita per lui era appena cominciata.

Un migliaio di persone hanno assistito alla cerimonia tenutasi alla cattedrale di Concordia Sagittaria, comune nei pressi di Venezia in cui risiedeva il bimbo. Lacrime e palloncini colorati per un piccolo promettente calciatore che sarà ricordato da tutta la comunità.

Il suo nome era Leonardo Rizzetto e purtroppo da più di un anno era affetto da una grave malattia, per la precisione, un tumore al cervello, che non gli ha dato scampo.

Un male incurabile contro il quale però ha lottato duramente. Leonardo aveva affrontato coraggiosamente la chemioterapia, combattendo ogni giorno, fino a quando, però, il terribile nemico ha preso il sopravvento e non gli ha più lasciato speranze. In quel momento era in cura all’ospedale di Padova.

Il piccolo era figlio del direttore della Julia Sagittaria di Concordia, la squadra di calcio che dopo la recente partita ha dedicato la vittoria a Leonardo con un commovente striscione e che ha presenziato sull’altare della messa.

Il ricordo del piccolo campione Leonardo

Stando alle descrizioni di chi lo ha conosciuto, era un bambino solare, amante dell’aria aperta e persino anche decisamente credente. Papà Giorgio, infatti, ha raccontato riguardo alla sua speciale fede, al fatto che teneva stretto il crocefisso, pregando e baciandolo.

Leonardo
Uno scatto recente del compianto Leonardo (Facebook)

Un modo di essere che, stando alle parole del padre, è riuscito a iniziare alla preghiera anche chi non ne era abituato. Un ricordo di un bimbo che rimarrà per sempre nei cuori di tutti, un campione e un eroe, come è stato definito, che vivrà in qualche modo con tutti quelli che lo conoscevano e lo amavano.

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Durante l’omelia don Natale ha parlato di lacerazione, ma anche di una profonda vicinanza alla famiglia in questo momento drammatico. Per finire, nel sagrato della Cattedrale, Leonardo è stato salutato dalla folla presente con un sentito e emozionante applauso.

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