Storie Italiane, Eleonora Daniele ricorda l’immane tragedia. Il VIDEO dal fiato corto

La bionda presentatrice, proprio nelle ultime ore, ha voluto passare la parola a una donna che da molto tempo lotta per un cambiamento.

Storie Italiane
Studio di Storie Italiane (Facebook)

Eleonora Daniele, classe 1976, come sappiamo, dopo una buona gavetta, è piano piano diventata uno dei volti più riconoscibili della televisione italiana.

Già da giovanissima, quindi comincia a interessarsi al giornalismo e in seguito si muove proprio in questa direzione, ottenendo un diploma in Scienze della comunicazione.

Così, ben presto entra a far parte del piccolo schermo, e dopo altre esperienze degne di nota, da qualche anno a questa parte la possiamo vedere proprio a Storie italiane.

Questo format, da diverso tempo, è ormai un appuntamento imperdibile per i telespettatori nostrani, dato che permette di far conoscere e approfondire delle vicende interessanti che non possono che calamitare l’attenzione, anche grazie molto spesso alla presenza di importanti ospiti in studio.

Eleonora, quindi, con il suo piglio pacato e professionale a cui ci ha abituato, porta avanti questa trasmissione nella maniera più opportuna, e via via è riuscita sicuramente a ottenere la simpatia e la stima del pubblico.

Proprio di recente, perciò, la Daniele ha voluto dare la parola a un’attivista che in questi giorni ha avuto modo di rilasciare alcune dichiarazioni anche in altre trasmissioni.

L’intervento dell’importante attivista

Si tratta, in particolar modo, di Maria Flacone, la sorella maggiore del noto magistrato che negli anni Novanta morì in circostanze tragiche.

Da quel momento, quindi, questa donna determinata, oggi ottuagenaria, ha cominciato a darsi da fare per promuovere la legalità sia tramite l’istituzione della Fondazione Giovanni Falcone sia attraverso l’insegnamento.

La Daniele, perciò, ha desiderato far intervenire la Falcone in occasione dei trent’anni dalla cosiddetta strage di Capaci. La docente ha quindi ricordato l’importanza di ciò che, prima di morire, aveva fatto suo fratello che cercò, per l’appunto, di contrastare con tutte le sue forze una situazione grave che imperversava già negli anni passati.

E, naturalmente, Giovanni Falcone non si può che considerare, insieme con Paolo Borsellino, un simbolo di quella parte dell’Italia che lotta per l’onestà e la giustizia.

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Maria, quindi, da quel giorno fatidico che gli portò via un caro famigliare, non ha mai smesso di esigere un cambiamento culturale che sicuramente è in linea con tutto ciò che avrebbe voluto anche il coraggioso e compianto magistrato siciliano.

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