Incidente sul lavoro, operaio precipita da tetto: in ospedale dopo caduta di 5 metri

Incidente sul lavoro ieri lunedì 16 maggio a Torino: un operaio è caduto dal tetto di una palazzina in ristrutturazione.

Incidente lavoro operaio precipita tetto ospedale caduta
Ambulanza (Foto Pixabay.com)

Nel corso della mattinata di ieri, lunedì 16 maggio, intorno alle 8 è avvenuto un incidente sul lavoro in un edificio in ristrutturazione situato in via Parma, a Torino.

Stando alle prime informazioni, un operaio italiano 49enne che risiederebbe nel capoluogo piemontese è rimasto ferito precipitando dal tetto da un’altezza di cinque metri circa.

Sul posto sarebbero arrivati i soccorritori del 118, i vigili del fuoco, gli agenti della polizia municipale e gli ispettori dello Spresal dell’Asl. Questi ultimi starebbero indagando su quanto avvenuto.

L’operaio sarebbe stato portato in ambulanza all’ospedale Giovanni Bosco. Il 49enne non sarebbe in pericolo di vita.

Infortuni e gravi incidenti, UNARMA: “Non si può morire di lavoro”

Purtroppo sono molti gli incidenti sul lavoro che coinvolgono operai che in diversi casi subiscono seri infortuni e nei casi più gravi perdono la vita.

Incidente lavoro operaio precipita tetto ospedale caduta
Ambulanza (Foto Pixabay.com)

Così le forze dell’ordine sono impegnate nel compiere controlli nei cantieri e nelle aziende che hanno fatto emergere alcune irregolarità.

Dopo tali controlli è intervenuto il sindacato nazionale dell’Arma dei Carabinieri, UNARMA, che ha reso noto.

L’approvazione del bonus 110% sulle ristrutturazioni ha dato una spinta al Paese e al settore edilizio ma ha anche, purtroppo, aumentato il numero di irregolarità che riscontriamo sui cantieri, con conseguenti infortuni e incidenti sul lavoro.

Registriamo migliaia di casi di sfruttamento dei lavoratori nel settore edilizio e di lavoro sommerso.

UNARMA ha spiegato.

Tra i più comuni, ponteggi montati in tutta fretta, lavori eseguiti a tempo di record per passare, il prima possibile, al cantiere successivo.

Non ci stupiamo se, secondo l’ultima indagine dell’Inail, circa il 30% degli infortuni mortali si siano verificati proprio nelle costruzioni.

Siamo sicuri che strumenti come il protocollo siglato tra l’Arma dei carabinieri e il gruppo FS Italiane contrastino le infiltrazioni criminali nei luoghi di lavoro, ma come UNARMA ci preoccupano anche gli aspetti collaterali di questa vicenda in materia di diritti.

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Il sindacato nazionale dell’Arma dei Carabinieri quindi ha concluso.

Tante imprese edili sono state strozzate in questi anni dallo stop del Covid-19 e, senza un adeguato monitoraggio sul lavoro sommerso di cui molte abusano per riprendere in mano i cantieri, viene meno il senso di legalità, decoro e sicurezza.

Stiamo uscendo da una crisi sanitaria, ma siamo ancora preda della crisi del lavoro sommerso: non si può morire di lavoro.

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