Peste suina, scatta l’allerta a Roma: nuovi contagi. Scoperta l’origine del virus

La peste suina sta circolando in maniera deleteria nel Lazio. Continue segnalazioni fanno preoccupare per il peggioramento della situazione.

Peste suina, abbattimento cinghiali (1)
Peste suina, ( foto instagram)

La peste suina sta prendendo il sopravvento soprattutto nella zona capitolina. Il Lazio è la regione che più desta timore per il ritrovamento contino di carcasse di cinghiali. Il virus è stato accertato.

I comuni stanno cercando tempestivamente di isolare il contagio. Sono state emesse delle segnalazioni tra le varie comunità. Purtroppo gli animali si inoltrano spesso anche nei paesi alla ricerca di cibo.

Sono stati rinvenuti dei casi sospetti su alcuni cinghiali che si aggiravano per Roma Nord. E’ scattato subito l’allarme per ovviare all’arrivo di branchi attratti dall’odore dei cassonetti di rifiuti sparsi per il centro cittadino.

Peste suina fa sempre più paura, la decisione della Regione Lazio

Non a caso sono stati postati sui social, video amatoriali che mettevano in luce il passeggio di intere famiglie di cinghialotti. Un grande spavento per gli utenti ritrovarsi faccia a faccia con gli animali affamati.

Le reti che verranno costruite serviranno da barriera nel caso dell’avvento di gruppi di ungulati notturni. La messa in sicurezza della popolazione ora è al primo posto. Lo spavento è davvero grande.

Gli esperti asseriscono che il contagio del virus è stato originato dagli alimenti trovati e mangiati nell’immondizia. La peste non attacca tutti ed è per questo che avverrà un’abbattimento selettivo dei cinghiali.

La protezione animale ha cercato di sbaragliare questa decisione ferma. La situazione ha purtroppo la sua gravità e non bisogna perdere tempo. Il tempo a disposizione è poco e con il periodo caldo che si avvicina, tutto potrà peggiorare.

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L’Istituto zooprofilattico di Perugia, è all’opera per ulteriori analisi sui campioni prelevati per la definitiva conferma. Per ora le ultime analisi hanno dichiarato l’estraneità di questi animali al virus che ha colpito gli ungulati della Liguria e del Piemonte.

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