Ultimissime notizie che riguardano il Green Pass, il governo non molla: la decisione che gli italiani davvero non si aspettavano.
Il 31 marzo termina lo stato d’emergenza del nostro Paese, ma non il covid. Queste le parole di Mario Draghi insieme al ministro Speranza che tuonano a gran voce. Il rischio è quello di andare in vacanza con il green pass.
Attualmente è stata varata una road map che ha lo scopo di provare a rimodulare le restrizioni dovute alla certificazione verde step by step. Si tratta solo di smussare alcune norme e non di rimuoverle del tutto.
Stando alle ultime indiscrezioni, però, Mario Draghi sembrerebbe particolarmente contrario all’abolizione del passaporto vaccinale. Questo sua posizione lo schiera in totale disaccordo con Matteo Salvini che propende per l’eliminazione.
In vacanza con il Green Pass? Ipotesi plausibile per il governo
La posizione del leader della Lega è chiara a tutti. Per Salvini, infatti, il green pass risulta essere solo uno strumento dannoso e inutile che crea un malcontento nel popolo italiano – già fortemente provato dagli ultimi due anni di pandemia.
Ad oggi, infatti, in molti si sono opposti alla certificazione verde con massicce proteste nelle strade, specialmente della Capitale. La possibilità di proseguire con il passaporto vaccinale anche durante il periodo estivo non è stata ben accettata dagli italiani.
Al momento si sono allentate alcune delle restrizioni più pesanti: ad esempio, non sarà più necessario isolarsi in quarantena per entrare in Italia. Sarà sufficiente solo avete il certificato di guarigione o l’esito del tampone negativo.
Anche per quanto riguarda gli stati, ci sarà un progressivo aumento di capienza. Stesso discorso per cinema e teatri, dove sarà consentito nuovamente consumare cibo all’interno della sala. Infine, dal 1° aprile si potrà nuovamente mangiare all’aperto senza alcun tipo di documentazione.
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Ciò che ha tenuto a specificare il Ministro Speranza è che il covid non andrà via con lo scadere dello stato d’emergenza. Ma sarà fondamentale mantenere una linea comune volta all’interesse e alla salvaguardia del nostro Paese – già duramente colpito.