Elezione Presidente della Repubblica, c’è la svolta: i partiti lavorano su un nome

Si è giunti alla svolta nella sesta giornata di votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica: accordo tra molti partiti su un nome.

Elezione Presidente della Repubblica svolta partiti nome
Parlamento italiano (Photo by Antonio Masiello/Getty Images)

Nella sesta giornata di votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica si è forse arrivati alla svolta. Giovedì scorso il quorum era sceso alla maggioranza assoluta, vale a dire a 505 voti. In precedenza erano previsti i due terzi, cioè 673 voti.

Nonostante il minor numero di voti necessario per giungere alla fumata bianca, i partiti non sono riusciti a trovare alcun candidato in grado di raggiungere almeno quella soglia minima.

Si è dunque continuato a votare anche nel corso della giornata di oggi sabato 29 gennaio. Anche durante la settima votazione, avvenuta questa mattina, nessuna fumata bianca. Intanto però i leader di vari partiti, a seguito di riunioni, sembrano aver raggiunto un accordo.

Elezione Presidente della Repubblica, intesa su un nome

L’intesa prevederebbe un Sergio Mattarella bis. Così, nel corso della votazione in programma nel pomeriggio della giornata odierna, si potrebbe arrivare alla rielezione dell’attuale Capo dello Stato. Da vedere ancora se Mattarella accetterà un secondo mandato al Colle.

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Sergio Mattarella (Photo by Michele Tantussi/Getty Images)

I capigruppo della maggioranza si recheranno al Quirinale per chiedere al Presidente della Repubblica di rendersi disponibile ad un secondo mandato al Colle. Intanto, come detto, nel corso della mattinata si è svolta la settima votazione.

Dallo scrutinio nessun candidato ha raggiunto il quorum di 505 voti, ma è comunque emerso un dato molto interessante. Infatti Mattarella ha raggiunto quota 387 preferenze. Il Capo dello Stato uscente ha raccolto molti più voti rispetto a tutti gli altri.

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Dopo il suo nome, quello di Carlo Nordio, candidato da Fratelli d’Italia, con 64 voti e quello del pm Nino Di Matteo com 40 voti. Quindi Casini con 10 voti, Belloni con 8, Manconi con 6, Cartabia con 4, Draghi ed Emilio Scalzo con 2. 60 sono state le schede bianche, 4 quelle nulle e 9 i voti dispersi. I presenti sono stati 976 e 380 gli astenuti.

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