Denise Pipitone, al via il processo per falsa testimonianza: si vede la luce in fondo al tunnel!

Da poco il caso della piccola di Mazara Del Vallo è stato archiviato, ma per una delle protagoniste della vicenda ora inizia invece tutto. La pm di Denise Pipitone alla sbarra.

Denise Piera (Facebook)
Denise Pipitone con la madre Piera Maggio (Facebook)

Due giorni fa la Procura di Marsala ha deciso di archiaviare le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone, annullando di fatto anche le accuse nei confronti di Anna Corona, moglie di Pietro Pulizzi ai tempi della sparizione.

L’ennesimo dolore per la madre della piccola, Piera Maggio, che dal 2004 cerca in tutti i modi la verità su quanto successo alla figlia, e che ha già annunciato sui social che non si fermerà nella ricerca della giustizia.

Sono passati ormai 17 anni da quando la bimba di tre anni scomparve davanti alla porta di casa, facendo perdere le sue tracce. Un caso tornato sotto i riflettori di recente, grazie a nuove testimonianze e prove, e di cui hanno parlato tutte le più importanti trasmissioni di approfondimento.

Sfortunatamente le piste si sono però rivelate false o inconcludenti, come nel caso della ragazza russa, ritenuta per un certo periodo la bambina ormai ventenne, che però è stata “sconfessata” dall’esame del Dna.

A finire nell’occhio del ciclone, anche una delle protagoniste delle fasi iniziali dell’indagine, che ora è alla sbarra con l’accusa di falsa testimonianza.

Denise Pipitone: inizia oggi il processo all’ex pm

La donna, che all’epoca dei fatti era pm a Marsala, fu uno dei primi magistrati, assieme al procuratore capo Antonino Silvio Sciuto e il collega Luigi Boccia a occuparsi e coordinare le indagini.

 

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Oggi per lei inizia il processo per falsa testimonianza, in merito a dichiarazioni rese lo scorso maggio, nelle quali aveva parlato di depistaggio e intralcio alle indagini. Chiamata dai colleghi come persona informata dei fatti, la donna aveva dichiarato esserci una rete di protezione attorno alla famiglia Pulizzi-Corona.

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“Non ho certo paura. I PM di Marsala saranno sicuramente convinti delle buone ragioni dell’accusa. Io d’altra parte ho il diritto non solo di difendermi, ma anche di portare ogni situazione problematica davanti al giudice” ha dichiarato in merito la donna, oggi giudice del lavoro a Sassari.

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