La madre della povera Denise Pipitone non si arrende e prende la parola dopo l’udienza del 23 novembre scorso. Piera Maggio espone tutte le sue grandi paure.
L’intricata vicenda di Denise Pipitone dura ormai da 17 lunghi anni e la madre della piccola, Piera Maggio, non si dà per vinta. La signora di Mazara del Vallo in tutti questi anni non ha mai perso la speranza di ritrovare la sua bambina, scomparsa dalla cittadina siciliana sulla porta di casa nel 2004.
Una sparizione di cui, negli ultimi mesi, si sono occupate tutte le più importanti trasmissioni di approfondimento, grazie a nuove testimonianze ed intercettazioni. Sfortunatamente, gran parte di queste informazioni si sono rivelate false o senza fondamento e per questo alcuni protagonisti secondari del mistero sono finiti anche nei guai.
E’ il caso dell’ex pm di Marsala Maria Angioni, che che da tempo si dichiara certa che la bimba, ormai cresciuta, si trovi all’estero, sposata e con figli, ignara di tutto quanto. Per queste dichiarazioni, il magistrato è ora accusata dagli ex colleghi di falsa testimonianza.
La Maggio, che recentemente è stata protagonista di una manifestazione a Roma contro l’archiviazione della vicenda, il 23 novembre scorso si è presentata in aula proprio per l’udienza davanti al giudice.
Piera Maggio, lo sfogo su Denise Pipitone affidato ai social
Poche ore fa la donna ha deciso di esprimersi nuovamente sulla decisione del Gip, che si è riservato di pronunciarsi nei prossimi giorni sulla richiesta di archiviazione richiesta dalla Procura di Marsala. Lo ha fatto tramite un lungo posto affidato alla sua pagina ufficiale Facebook.
“Vogliamo la vera verità, quella che per qualche ragione fatica ad emergere nonostante ci siano elementi importanti, gravi e incontrovertibili” scrive, parlando anche a nome del compagno e padre della piccola, Pietro Pulizzi.
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“Oggi, alla luce dei fatti, ci sentiamo di dire che abbiamo paura per quello che potrebbe accadere in futuro al nostro caso, l’oblio totale” ha quindi proseguito, aggiungendo di non sentirsi tutelata. Ora si aspetta solo la decisione del giudice.