Ieri si è tenuta l’udienza a porte chiuse sull’archiviazione del caso di Denise Pipitone. Piera Maggio è sembrata molto provata dall’ennesima sofferenza.
Ieri si è tenuta l’udienza relativa alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Marsala nei confronti di Anna Corona e Beppe Della Chiave. Presente in aula la madre e il padre di Denise Pipitone, Piera Maggio e Pietro Pulizzi.
Da anni la signora cerca disperatamente la verità sulla sparizione della piccolina, scomparsa davanti alla porta di casa a Mazara Del Vallo ne 2004. Negli ultimi mesi la vicenda è stata portata nuovamente all’attenzione della stampa in seguito a nuove testimonianze e intercettazioni e tutti i programmi di approfondimento hanno dedicato ampi blocchi al caso.
Sfortunatamente molte nuove piste si sono rivelate false o inutili, come nel caso della ragazza russa che sembrava dovesse essere proprio la bambina siciliana, ormai cresciuta. Una tesi poi smentita dall’analisi del DNA. Senza dimenticare l’ex pm Maria Angioni, che ha affermato di credere Denise ancora viva, ormai sposata e madre di un bambino all’estero, ignara di tutto. Oggi il magistrato è indagato dai colleghi per falsa testimonianza.
Caso Denise Pipitone: “Vogliamo la verità ma siamo stanchi”
Intercettata dai giornalisti assiepati fuori dal Tribunale, la madre della bambina è apparsa stremata dalle oltre cinque ore passate in aula, anche se assieme al marito ha ribadito la sua intenzione di andare fino in fondo.
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“Vogliamo la verità, siamo molto stanchi, molto provati” ha affermato la donna che poi in merito alla decisione del giudice ha aggiunto: “Si sono riservati di decidere, altro non possiamo comunicare in questo momento. Cosa vogliamo? Lo sapete tutti, ormai. Noi vogliamo la verità”.
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Anche l’avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia, ha voluto commentare l’udienza: “Il procuratore ha detto che continuerà a cercare Denise. Noi apprezziamo queste parole e lo ringraziamo”.