Camorra, colpo al clan dei Casalesi: preso il boss latitante

L’uomo arrestato era legato al clan di Michele Zagaria. Da poco era divenuto una figura di spicco della cosca di Casapesenna

Rifiuta di stare con lui, l'uomo reagisce senza pietà: omicidio senza precedenti
Polizia di Stato italiana (Screenshot Instagram)

Era chiamato “Peppe o’ biondo“, è stato arrestato con l’accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso. Aveva raggiunto una posizione imprenditoriale nella cosca mafiosa di Casapesenna, dopo il matrimonio con la figlia di Francesco Zagaria, cognato dell’ex latitante al vertice del clan dei Casalesi, Michele Zagaria.

Il giudice per le indagini preliminari di Napoli ha ritenuto l’imprenditore edile di essere collegato al gruppo Zagaria del clan dei Casalesi. Secondo il pm antimafia l’uomo d’affari del settore edile avrebbe avuto contatti stretti con il boss Michele Zagaria e il nipote Filippo Capaldo.

Peppe o’ biondo arrestato per camorra, ordinanza di custodia cautelare per lui

Giuseppe Diana, l’uomo arrestato, avrebbe avuto il compito di occuparsi della latitanza del capo indiscusso del clan e di raccogliere gli incassi delle slot machines imposte dai camorristi ai locali presenti sul territorio.

Arresto
Arresto (Getty Images)

Dopo il matrimonio con la figlia di Francesco Zagaria, cognato del boss Michele, Diana avrebbe acquistato importanza all’interno della cosca di Casapesenna. Avrebbe intrapreso l’attività edilizia nella regione Toscana, i cui profitti finivano, secondo gli inquirenti, nelle tasche del clan.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. E’ stata eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta in seguito alle indagini iniziate nel 2009, durante le ricerche del boss Michele Zagaria allora latitante.

L’arresto di Michele Diana è avvenuto grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e alle intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte nella vasta inchiesta che si è conclusa nel 2020.

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Giuseppe Diana, imprenditore edile di Casapesenna, all’inizio del suo sodalizio mafioso ha ricoperto un ruolo prettamente esecutivo, successivamente, dopo la cattura di Giovanni Garofalo e dopo il suo matrimonio è diventato una figura imprenditoriale di rilievo all’interno della cosca. I proventi di molti dei suoi interventi effettuati anche fuori dalla regione Campania, sono stati qualificati dal Gip, come diretti al clan.

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