Apre l’esposizione “Klimt. La Secessione e l’Italia”: tutti i dettagli e dove si trova

In mostra Klimt. La Secessione e l’Italia con oltre 200 opere. Dove e quando.

Klimt Secessione Italia
Gustav Klimt (Foto da Instagram)

La rassegna aiuta il visitatore a ripercorre la vita e la produzione artistica di Gustav Klimt. Viene messa in luce la sua partecipazione alla Secessione viennese e viene indagato il rapporto con l’Italia, meta abituale dei suoi viaggi.

Cosa ha significato l’Italia per Klimt? Partecipazione alle mostre, occasione di incontro, di scambio e soprattutto di formazione. Legame ricostruito grazie agli scritti dell’artista.

È il 1890 quando Klimt giunge per la prima in Italia insieme al fratello. Nel 1989 è a Firenze, Verona e Venezia per la III Esposizione internazionale d’Arte. Poi, ancora, Roma nel 1910 e Venezia con una personale alla Biennale.

Non furono solo i luoghi, però, ad influenzare Klimt. Furono anche gli scambi e i legami interpersonali come quelli con Galileo Chini, Camillo Innocenti, Felice Casorati.

Klimt. La Secessione e l’Italia, in mostra a Roma

Klimt Secessione Italia
Klimt, Il Bacio

In mostra da oggi – 27 ottobre – e fino al 27/03/2022 a Palazzo Braschi, Roma. Si tratta di un evento tanto atteso e di notevole pregio, in quanto Klimt torna in Italia a distanza di 110 anni dalla sua partecipazione all’Esposizione Internazionale dʼArte nel 1911.

Esposte in mostra circa 200 opere, tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture non solo dell’artista, ma anche dei colleghi della sua cerchia.

Sono le donne ad essere al centro delle opere di Klimt. Nelle sue innumerevoli rappresentazioni non manca mai sensualità e lussuria. Sono donne seducenti, emblema della femminilità. Donne protagoniste. Donne che intimoriscono e che abbagliano.

In rassegna oltre a Giuditta I, Signora in bianco, Amiche I (Le Sorelle) e Amalie Zuckerkandl saranno fruibili i prestiti come La sposa appartenente alla Klimt Foundation e il Ritratto di Signora.

La storia dell’opera è abbastanza controversa, in quanto dipinta tra il 1916 e il 1917, fu rubata nel 1997 e ritrovata dopo oltre 20 anni nella sua sede originaria, la Galleria Ricci Oddi di Piacenza.

Per quanto riguarda le due versioni di Giuditta, la modella e musa da cui da cui trasse ispirazione per fu la giovane Adele Bloch-Bauer che da quel momento divenne la protagonista di molti suoi lavori.  Tra questi ricordiamo Il Bacionoto ai più.

A cura di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali e Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna.

La mostra vede come special partner Julius Meinl e Ricola, come partner Catellani & Smith, come radio partner Dimensione Suono Soft ed è consigliata da Sky Arte.

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Klimt. La Secessione e l’Italia non è solo una mostra. È un viaggio alla scoperta dell’artista viennese, attraverso i suoi ricordi, le sue emozioni, le sue visioni. È l’inizio di un percorso, che trova la sua naturale prosecuzione nella prossima esposizione di Piacenza.

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