Indagini ad alta quota, Aloha Airlines rottura improvvisa della fusoliera: il triste episodio

La trasmissione del National Geographic esamina la tremenda avventura del volo hawaiano. Indagini ad alta quota ripercorre le vicende dell’Aloha Airlines.

Aloha Airlines (Facebook)
Il volo Aloha Airlines 243 al momento dell’atterraggio (Facebook)

Il programma documentaristico prende in esame l’incredibile vicenda del volo di linea hawaiano, protagonista di un atterraggio da brividi. Indagini ad alta quota analizza con attenzione tutte le fasi dell’incidente.

Sono le 12.25 del 28 aprile 1988 quando il volo Aloha Airlines 243 decolla dall’aeroporto di Hilo con destinazione Honolulu, nelle Hawaii. A bordo ci sono 95 persone, 5 membri dell’equipaggio e 90 passeggeri. Al comando del mezzo c’è Robert Schornstheimer, capitano dalla lunga esperienza e il suo secondo, Madeline Tompkins.

Il viaggio sembra procedere senza intoppi, quando, alle 13.48, ad un’altezza di 24.000 piedi, una porzione del lato sinistro della fusoliera si rompe. In cabina di pilotaggio i comandi non rispondono e la porta del cockpit si è sganciata. La seguente decompressione esplosiva strappa una larga parte del soffitto dell’aeromobile, l’intera metà superiore non c’è più. La voragine è talmente ampia che il comandante dalla sua postazione può vedere il cielo dove prima c’era il soffitto della prima classe.

E’ il panico a bordo e un’assistente di volo, la 58enne Clarabelle Lansing, che al momento dello scoperchiamento si trovava in piedi all’altezza della quinta fila, viene risucchiata fuori dall’aeromobile. Non sarà mai ritrovata.

Indagini ad alta quota: l’atterraggio di fortuna del Aloha

Alla guida c’è la Tompkins che velocemente lascia i comandi al capitano Schornstheimer, che si dirige verso l’aeroporto più vicino, quello di Kahului sull’isola di Maui.

Tredici minuti dopo, l’aereo riesce ad atterrare in sicurezza sulla pista 2. Le hostess usano gli scivoli d’emergenza per evacuare i passeggeri e la popolazione dell’isola aiuta come può i malcapitati, trasportati con furgoni turistici all’ospedale, avendo solo 2 ambulanze in tutto il territorio. I passeggeri feriti sono 65, di cui 8 in modo grave.

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Da quanto si stabilì in seguito, a causare lo sventramento del velivolo fu la carente manutenzione del mezzo, il cui metallo risultava affaticato dalla corrosione dovuta a sale e umidità. Il Boeing 737 venne in seguito tolto dalla circolazione e in seguito demolito.

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