Indagini ad alta quota, colluttazione tra due velivoli: una scena apocalittica

Puntata sconcertante per il programma documentaristico che prende in esame il terribile disastro del 2002. Indagini ad alta quota esamina la sciagura di Uberlingen.

Uberlingen (Facebook)
I resti del volo Bashkirian Airlines 2937 a Uberlingen (Facebook)

La trasmissione del National Geographic analizza la storia della collisione aerea di Uberlingen. Indagini ad alta quota esamina i fatti che portarono allo scontro in cielo tra i due aerei.

E’ la sera del 1° luglio 2002, e il volo charter 2937 della Bashkirian Airlines è partito dall’aeroporto di Mosca, con destinazione Barcellona. A bordo ci sono 71 persone, tra membri dell’equipaggio e passeggeri, tra loro 45 bambini, in viaggio per una vacanza premio per meriti artistici.

Verso le 21.35 il mezzo si trova sul territorio aereo tedesco ma il controllo è affidato a una società privata di Zurigo. Si trova a 36.000 piedi quando entra in rotta di collisione con il cargo DHL-611, un Boeing 757 in servizio tra Bergamo e Bruxelles.

Il controllore del traffico aereo, Peter Nielsen, sta lavorando su due postazioni allo stesso tempo, e si accorge solo pochi secondi prima di quanto sta accadendo, avvisando i piloti del 2937 di scendere di 1000 piedi per non entrare in collisione con il DHL.

L’equipaggio del volo russo esegue gli ordini, mentre il loro controllo computerizzato anti collisione gli intima invece di salire. Nello stesso tempo il comandante del cargo riceve dal TCAS l’inidcazione di scendere anch’esso di quota. L’incidente non sarebbe avvenuto se entrambi avessero seguito le indicazioni del computer.

Indagini ad alta quota: schianto in volo. Nessun superstite

Nel frattempo, Nielsen, ignaro dei comandi del TCAS, ripete al pilota della Bashkirian di scendere ulteriormente, dando un’indicazione sbagliata al capitano sulla posizione del Boeing. Un errore dovuto in buona parte al mancato aggiornamento dei radar, a seguito di alcuni lavori di manutenzione in atto proprio quella sera.

L’impatto è inevitabile e violentissimo. Il charter esplode, spargendo i suoi resti sulla sottostante cittadina di Uberlingen, in Germania. Il DHL, precipita per più di 7 chilometri, precipitando nei pressi di Taisersdorf. Non c’è nessun sopravvissuto.

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La società del controllo di traffico aereo, la Skyguide venne ritenuta colpevole e costretta a risarcire i familiari delle vittime. Peter Nielsen, che in seguito si licenziò divorato dal senso di colpa, venne assassinato sulla porta di casa due anni più tardi da Vitaly Kaloyev, che nel disastro aveva perso la moglie e i due figli.

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