Indagini ad alta quota, Air France vittima di un attentato terroristico: il grave bilancio

Nuova avvincente puntata per il programma documentaristico che si occupa della tragedia del volo Air France. Indagini ad alta quota esamina l’attentato del 1994.

Air France (Facebook)
Il volo Air France 8969 in una fase del dirottamento (Facebook)

La trasmissione del National Geographic analizza la terribile tragedia del volo di linea della compagnia di bandiera francese. Indagini ad alta quota racconta il drammatico episodio che sarebbe potuto sfociare in una catastrofe di grandi proporzioni.

Sono le 11.15 della vigilia di Natale del 1994, quando quattro uomini travestiti da agenti della sicurezza aeroportuale si presentano agli steward del mezzo pronto al decollo dall’aeroporto di Houari-Boumediene in Algeria. Gli individui fanno in realtà parte del Gruppo Islamico Armato e una volta arrivati al controllo passaporti, prendono in ostaggio il velivolo al grido di “Allah akbar”.

A bordo ci sono 236 persone, 221 passeggeri (inclusi loro) e 12 membri dell’equipaggio. Per dare maggiore peso alla richiesta di arrivare a Parigi, non esitano a uccidere senza pietà due viaggiatori: un poliziotto algerino e un diplomatico vietnamita, i cui corpi vengono abbandonati in un carrello della pista dell’aeroporto.

E’ un periodo molto delicato per lo stato nord-africano che attraversa in quegli anni la guerra civile. Dopo infruttuose e imbarazzanti trattative del governo militare locale, un addetto dell’ambasciata francese ad Algeri chiama la torre di controllo. L’uomo terrorizzato spiega che sarà ucciso se non daranno il via libera al decollo. E’ il giorno di Natale.

Indagini ad alta quota: la meta finale dei terroristi è da brividi

Non ricevendo risposta, alle 22.00 i dirottatori gettano il corpo ormai sernza vita del poveretto sulla pista. Alle 02.00 del 26 dicembre Algeri autorizza la partenza. Il volo farà tappa a Marsiglia per il rifornimento prima di raggiungere la capitale francese.


La GIGN, l‘unità di elite francese specializzata in antiterrorismo, che non ha avuto il permesso di intervenire sul suolo algerino, si prepara all’arrivo dell’aereo all’aeroporto di Marignane. alle 03.33 il volo atterra, all’interno i quattro ventenni hanno posizionato anche due cariche di esplosivi, una nel vano passeggeri e l’altra nella cabina di pilotaggio. Due ore e mezza dopo, i terroristi chiedono di essere riforniti di 27 tonnellate di carburante, un quantitativo esagerato per la tratta Marsiglia-Parigi, che mette immediatamente in allarme le forze speciali.

Yahia, il leader del gruppo, dà come ultimatum per la fornitura le dieci del mattino, dopodichè farà esplodere il mezzo. Gli uomini delle forze speciali riescono a prendere tempo, nel frattempo posizionando telecamere e microfoni per conoscere l’esatta posizione degli assalitori. Alle 17.17 l’irruzione ha inizio. I militari entrano nell’aeromobile e si scatena una sparatoria tra loro e i dirottatori. Al termine riescono a neutralizzarli, uccidendoli tutti e quattro.

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Il bilancio finale è da brividi: 7 vittime e 25 feriti, tra passeggeri, equipaggio e membri del GIGN. Un numero certo impressionante, ma sicuramente minore a quello che aveva in mente il gruppo di estremisti, che come ultimo fine voleva schiantarsi contro la Torre Eiffel, in un atto dimostrativo dalle conseguenze spaventose.

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