La bionda giornalista ha parlato di una storia struggente all’interno del famoso talk show di Rai1. Nessuno se lo sarebbe aspettato.
Storie italiane è certamente uno dei programma di punta del day-time di Rai 1. Sono ormai diversi anni che Eleonora Daniele è al timone del talk show in questione in cui si alternano vicende ordinarie e straordinarie di vari personaggi con l’ausilio di giornalisti ed esperti in materia.
Così, dopo un lungo riposo estivo, i riflettori si sono accesi nuovamente e anche Eleonora è tornata al suo posto. In questi giorni, come di consuetudine, si è parlato di diversi fatti che hanno colpito molto i telespettatori.
Uno tra tutti è di sicuro la dichiarazione degli atti riguardo al caso della scomparsa misteriosa della piccola Denise Pipitone.
Tuttavia, oltre a ciò, ha presenziato in studio anche una showgirl che conosciamo bene e che purtroppo ha raccontato quello che le era accaduto tanto tempo fa, quando era ancora una bambina.
Lei, come ha dichiarato, lo aveva rimosso, fino a che un giorno è riaffiorato, portando con sé un grande dolore che è difficile da sopportare.
La Daniele, per l’appunto, sulla sua pagina social ha ringraziato Aida Yéspica per aver partecipato alla puntata, aiutando, in qualche modo, quella che può essere l’infanzia dei bambini. Un messaggio importante quindi che è stato sicuramente apprezzato.
Il dramma della showgirl venezuelana
La bella modella venezuelana infatti ha parlato riguardo al trauma che ha vissuto all’età di sette anni e che peraltro ha rovinato in seguito la sua vita sentimentale. Aida ha dichiarato di essere stata stuprata da un amico di famiglia.
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Secondo la Daniele, che è sempre molto attenta a queste tematiche, può essere decisivo parlarne, perché potrebbe aiutare, chi è coinvolto in situazioni simili, a prendere la decisione di denunciare fatti del genere e di non tenerli per sé.
Così, la Yéspica ha affermato di aver ricordato ciò che le era accaduto solamente nel 2016 proprio mentre stava ascoltando la storia di un’altra donna.
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Inoltre, ha aggiunto che crede che non ci sia giustizia per tutto questo, soprattutto perché, essendo arrivata in Italia a diciassette anni, oggi non può di certo sapere chi fosse stato quell’uomo.