La polemica scaturita da una frase pronunciata dalla giornalista.
Barbara Palombelli, nota giornalista e conduttrice della trasmissione di Rete 4, Forum, nelle scorse ore è stata bersaglio di critiche e insulti per una frase pronunciata ieri in puntata. Il tema affrontato nel programma televisivo di Mediaset era legato alla violenza domestica e si ricollegava in particolare ai recenti casi di femminicidio avvenuti in Italia.
Sette donne uccise negli ultimi dieci giorni. Alessandra Zorzin, 21enne di Montecchio è solo l’ultima in ordine cronologico. Nella storia proposta da Forum marito e moglie sono in causa per la separazione e la Palombelli in apertura del caso ha esordito con una tesi che ha indignato molti telespettatori, colleghi e associazioni.
Sui social infatti in queste ore l’hashtag con il cognome delle giornalista è tra i più ripostati. Critiche mosse nei suoi confronti anche da parte di Selvaggia Lucarelli e dell’attivista Carlotta Vagnoli, oltre all’osservazione dell’associazione Non una di meno che ha commentato: “Vergognati”.
Barbara Palombelli, bufera per la frase detta a Forum, la giornalista risponde alle critiche
In apertura di una delle storie proposte dal noto programma televisivo di Rete 4, la giornalista ha presentato il caso con una premessa che ha fatto discutere molto in queste ore. Infatti la Palombelli ha dichiarato:
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“Parliamo di rabbia tra marito e moglie. Sette giorni, sette donne uccise presumibilmente da sette uomini. A volte è lecito anche domandarsi: questi uomini erano completamente fuori di testa, completamente obnubilati? Oppure c’è stato un comportamento esasperante, aggressivo anche dall’altra parte? E’ una domanda, dobbiamo farcela per forza, in questa sede, un tribunale”.
Parole che sono state pesantemente criticate da persone famose e non, alle quali la giornalista ha voluto rispondere, affermando:
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“Per chi ha visto la tv il mio discorso era chiarissimo. La violenza familiare, il crescendo di aggressività che prende il posto dell’amore, l’incomprensione che acceca e rende assassini richiedono indagini accurate e ci pongono di fronte a tanti interrogativi… Stabilire ruoli ed emettere condanne senza conoscere i fatti si può fare nei comizi o sulle pagine dei social. Non in tribunale. Anche in un’aula televisiva si ha il dovere di guardare la realtà da tutte le angolazioni”.
Non ci resta che attendere come proseguirà la questione data la forte indignazione espressa dal pubblico.