Scompare a 18 anni, ma ne dimostrava cento in più: un infausto destino per lei

È morta di recente Ashanti Smith la giovane ragazza di 18 anni affetta da progeria. 

Nelle scorse ore è stata data la notizia della scomparsa di Ashanti Smith. Avvenuta il 17 Luglio, poche settimane dopo aver festeggiato i suoi diciotto anni. La ragazza seppur ancora teenager, per via della sindrome nota anche come sindrome di Benjamin Button, dimostrava 144 anni.

La progeria o sindrome di Hutchinson-Gilford, è una malattia rara che causa l’invecchiamento precoce anche se non altera la mente, che resta l’unico indice della vera età della persona affetta.

 Scompare a 18 anni, ma ne dimostrava cento in più: un infausto destino per lei
Ashanti Smith (Screenshot Instagram)

Il processo di invecchiamento nel malato è 8 volte più veloce, ciò significa che ogni anno per un paziente affetto da progeria è come se ne fossero trascorsi 8.

Ashanti Smith, le dichiarazioni della madre: “La sua vita è stata comunque una gioia”

Secondo quanto riferito dal tabloid britannico Daily Mail e riportato sul magazine online di Roberto D’agostino, Dagospia, la giovane ragazza stava trascorrendo una serata in compagni degli amici.

Consumando il suo cocktail preferito, un sex on the beach, quando ha avvertito un malore.

Una delle amiche della Smith ha riferito che hanno portato Ashanti immediatamente a casa, perché voleva vedere la madre.

In poco tempo la situazione già compromessa dall’artrite e dall’insufficienza cardiaca è peggiorata.

Poco prima del suo decesso, Ashanti avrebbe dichiarato:

“Mamma ti amo, ma devi lasciarmi andare”

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Nonostante la giovane età e la condizione fisica dovuta alla progeria, la ragazza ha sempre vissuto con gioia ogni momento. La madre di Ashanti, Phoebe Louis Smith ha infatti affermato:

La vita di Ashanti è stata una gioia. La progeria ha influito sulla sua mobilità, ma su nient’altro. Non ha influenzato il suo cuore, la sua forza di volontà o il modo in cui si vedeva, si sentiva bella ogni giorno. Me ne sono assicurata ogni giorno”.

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La sindrome non ha influito sullo spirito della ragazza ma sulla sua condizione fisica.

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